Andiamo ad accoltellare i bianchi. In Francia le cose vanno selvaggiamente – Andiamo ad accoltellare i bianchi! Questo il grido dei musulmani provenienti da una banlieue di Romans sur Isere, a 18 chilometri di distanza dal centro, mentre assaltavano gli abitanti di un tranquillo villaggio in festa sabato scorso.
Nel villaggio di Crepol, vicino a Grenoble, nella Francia meridionale era in corso la festa del paese quando sono arrivati furgoni carichi di nordafricani armati di coltelli che hanno tentato di fare irruzione in un locale dove si stava svolgendo la festa di inverno paesana.
Muore un ragazzo di 16 anni
Inizialmente respinti da alcuni francesi all’ingresso, i nordafricani si sono ritirati per poi tornare a scatenarsi alla fine della festa quando i bianchi stavano uscendo.
Il bilancio provvisorio è di un morto, Thomas, di 16 anni accoltellato alla gola e al torace, e una ventina di feriti due dei quali ancora in pericolo di vita. La dotazione di coltelli e accette, il muoversi in una banda organizzata a bordo di furgoni e lo stesso slogan andiamo a accoltellare i bianchi non lasciano dubbi sulla determinazione e premeditazione dell’azione e neppure sui moventi, dal momento che gli aggressori neppure risiedevano nel villaggio.
Le autorità minimizzano
Inizialmente le autorità hanno tentato vergognosamente di sminuire l’accaduto parlando genericamente di una rissa, e poi di un fallimento generale della nostra società, che vuol dire tutto e niente.
In realtà gli abitanti hanno dovuto spiegare e rettificare quello che era accaduto alla loro “festa di inverno” e hanno fatto emergere il vero carattere razzista anti-bianco dell’azione mirante a fare strage di europei.
Se la destra per bocca di Marion Marechal ha preso le difese della comunità bianca del villaggio, il resto dello spettro politico francese appare squallidamente apatico e volutamente distratto, rifiutandosi di vedere la realtà di una guerra di razza e religione che si profila in Francia grazie non a generici “immigrati” ancora da integrare, ma a nordafricani di seconda o terza generazione cresciuti su suolo francese.
Una tragedia annunciata
Quello che da decenni era stato predetto e denunciato dalla destra radicale sta purtroppo diventando una triste realtà.
L’ immigrazione è semplicemente una invasione e come spesso accade, l’invasione comporta stragi, stupri e saccheggi ai danni di tutti gli appartenenti a un gruppo etnico, indistintamente.
Quando si scatena l’odio anti-bianco, poco importa se si è di destra o di sinistra, razzisti o “accoglienti”, si diventa carne da macello comunque.
Un film già visto
Di fronte a quello che si profila viene da domandarsi dove sono gli imbecilli che parlavano di integrazione nella nostra democrazia liberale, i criminali politici che hanno additato all’ odio dell’opinione pubblica i militanti della destra radicale, i cattolici più tradizionalisti, i nazionalisti, gli skinheads accusati di avere pregiudizi, di fomentare l’odio verso i diversi.
Dove sono gli ipocriti moderati e liberali che si sono sempre nascosti dietro al paravento del ma se lavorano vanno bene. Ora i poveri diversi descritti dai media come vittime del razzismo hanno fatto massa critica pronta a scatenarsi.
Quando verranno da voi, bravi democratici, a prendervi a coltellate provate a spiegare che siamo tutti uguali, che siete laici e tolleranti.
E magari provate a spiegare che le razze non esistono.
Marzio Gozzoli