La Commissione Europea dichiara guerra a marito e moglie!
Signore e signori, preparatevi a un’ondata di cambiamenti epocali! Dopo averci illuminato su come salvare il pianeta con la temperatura del termosifone e la frequenza del lavaggio dei piatti, la Commissione Europea ha scovato un nemico ben più insidioso: il linguaggio!
Armata di un manuale di 61 pagine, la Commissione ha dichiarato guerra a parole come “marito” e “moglie”, colpevoli di essere troppo ancorate alla “famiglia naturale”. D’ora in poi, solo “coniuge”, un termine neutro e impersonale, come un robot delle pulizie.
E non finisce qui! Addio “nome di battesimo”, troppo cristiano per i palati fini di Bruxelles. Benvenuto “primo nome”, asettico e privo di connotazioni religiose.
Ma la crociata non si ferma alle coppie e ai nomi. Nel mirino anche tutte le parole con “man”, come “mankind” e “fisherman”. Troppo maschiliste!
E i pronomi? “Lui” e “lei” sono banditi, perché il sesso biologico è un concetto troppo antiquato. Solo “loro”, un pronome plurale che ci fa sentire tutti parte di un’entità indistinta.
Mentre l’Europa affonda tra crisi economica, calo delle nascite e instabilità sociale, la Commissione si dedica anima e corpo alla battaglia contro il vocabolario. Perché, si sa, cambiare le parole è molto più facile che risolvere i problemi veri.
E non illudetevi: oggi cambiano i documenti ufficiali, domani troveremo questa neolingua woke nei libri scolastici, nei programmi TV e persino nei cartoni animati. I nostri figli cresceranno parlando un linguaggio asettico e privo di sfumature, dove “mamma” e “papà” saranno solo un vago ricordo.
Ma non temete, la Commissione ha pensato a tutto! Un team di esperti linguisti sarà a disposizione per aiutarci a districarci in questa nuova giungla di parole. E se per caso vi scappa un “marito” o una “moglie”, niente panico: basterà una multa salata e un corso di rieducazione linguistica.
In fondo, cosa importa se l’Europa va a rotoli? L’importante è che il linguaggio sia inclusivo. E se nel frattempo ci dimentichiamo come si chiamano i nostri genitori, beh, pazienza. L’importante è aver salvato il pianeta… dalle parole!
Redazione
La redazione del 2diPicche invita lettori e amici a sottoscrivere la petizione proposta da ProVita & Famiglia contro questa ennesima idea balzana della Commissione europea
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