Alla famiglia Sumahoro l’immigrazione piaceva tantissimo – La famiglia di Soumahoro, l’attivista e politico divenuto l’idolo dei sostenitori dell’immigrazione, viene colpita da dei provvedimenti giudiziari e gli vengono sequestrati oltre 2 milioni di euro, mostrando così il vero volto di coloro che dicono di essere dalla parte dei migranti.
Violazione dei diritti umani
La nota della guardia di finanza che ha notificato gli arresti domiciliari alla moglie e al figlio del deputato Sumahoro è inequivocabile:
“Le cooperative Karibu e Consorzio agenzia per l’inclusione e i diritti Italia (in sigla Consorzio a.i,d. italia), nonché la Jambo Africa (per il tramite della Karibu) hanno percepito ingenti fondi pubblici da diversi Enti (Prefettura, Regione, Enti locali etc.) destinati a specifici progetti o piani di assistenza riguardanti i richiedenti asilo e i minori non accompagnati, fornendo tuttavia un servizio inadeguato e comunque difforme rispetto a quello pattuito” spiega una nota della Gdf.
Gli immigrati sono una risorsa, non certo per la società e nemmeno per la vita culturale del paese, ma per coloro che sfruttano i flussi di esseri umani per fare utili.
Alla faccia dei magistrati rossi
A fare le spese di tutto questo sono sia gli immigrati stessi che gli italiani, costretti a subire l’aumento fisiologico della delinquenza e la concorrenza in ambito lavorativo, oltre che ovviamente i conflitti culturali fomentati dal nichilismo progressista.
E pur di non accettare la realtà dei fatti, gli immigrazionisti si inventano complotti fascisti dietro le condanne di Lucano e dei Soumahoro, condanne che arrivano proprio da quella magistratura che, come da cronaca, sembra avere a cuore tutto tranne che il nostro popolo.
Continuare a scavare
Chissà, quindi, quanti altri casi si nascondono dietro le belle parole di accoglienza, bontà e integrazione, probabilmente i nemici delle frontiere e dei porti chiusi ne sono anche a conoscenza, ma sono disposti ad accettarlo in nome del superiore bene di una società colorata e multiculturale.
Al di là del reato, il vero crimine non scritto è proprio quello di aver fomentato l’immigrazione incontrollata, con conseguenti effetti negativi sulla nostra già traballante società. E continuare a sostenerlo, significa avere in odio la propria Nazione, atteggiamento ingiustificabile con il quale il dialogo non potrà mai esistere.
Lorenzo Gentile