Agente ucciso in Belgio: l’ombra della Jihad in Europa – Lo scorso 10 novembre a Bruxelles si è consumato l’ennesimo attacco terroristico su suolo europeo accompagnato dall’ormai amaramente noto grido “Allah Akbar”. Un poliziotto è stato ucciso a coltellate, come reso noto dalla procura della capitale belga. L’aggressione è avvenuta nel quartiere di Schaerbeek e ha visto coinvolto anche un altro agente. L’omicida, riferiscono i media locali, avrebbe gridato “Allah Akbar” prima di colpire. L’ufficio del procuratore non ha confermato né smentito la notizia. L’aggressione ha riguardato due poliziotti ed è avvenuto poco dopo le 19 di giovedì a Rue d’Aerschot, nei pressi della Gare du Nord, una delle principali stazioni ferroviarie della capitale belga. L’uomo è stato neutralizzato dalla polizia.
Matrice terrorista?
Le autorità valutano anche la pista terroristica. La polizia ha riferito che “una delle nostre pattuglie è stata attaccata da un uomo armato di coltello. I due agenti di polizia hanno quindi chiamato i rinforzi. Un agente di un’altra pattuglia ha usato la sua arma da fuoco per neutralizzare l’aggressore”. I due poliziotti e l’aggressore sono stati trasportati in ospedale, dove uno dei due agenti è deceduto. La portavoce della procura di Bruxelles ha spiegato che le indagini sono ancora in corso.
Una lunga scia di sangue
Solo nel 2019 sono stati 119 gli attentati terroristici compiuti in Europa, inclusi quelli falliti o sventati. Tra questi, 21 attacchi sono stati attribuiti al terrorismo jihadista. Sebbene rappresentino solo un sesto di tutti gli attacchi nell’UE, gli attacchi jihadisti sono stati responsabili di tutte le morti (per un totale di 10 vittime) e di 26 feriti su un totale di 27. Circa la metà degli attacchi terroristici nell’UE è di matrice etnonazionalista e separatista: nel 2019 ci sono stati 57 attacchi, di cui 56 nell’Irlanda del Nord. Le altre principali categorie di attacchi terroristici sono quelli di estrema destra (6 attentati) e di estrema sinistra (26 attentati, di cui 22 in Italia).
Il terrorismo jihadista in Europa
Il numero di vittime del terrorismo jihadista è ulteriormente diminuito dopo il picco del 2015. Nel 2019 il numero di attacchi sventati dalle autorità degli stati membri è stato il doppio del numero di attacchi completati o falliti. Tuttavia, il direttore del centro antiterrorismo di Europol Manuel Navarrete avverte che il livello di minaccia è ancora relativamente alto. Anni in cui il fanatismo islamico ha dato vita a numerosi martiri come il professore di storia Samuel Paty, ucciso il 16 ottobre 2020 da un giovane jihadista ceceno dopo aver mostrato in classe le vignette del profeta Maometto, le stesse che furono la causa dell’attacco a “Charlie Hebdo”, giornale satirico vittima di un attacco terroristico avvenuto il 7 gennaio 2015 a Parigi. Attentato, rivendicato dalla branca yemenita di Al-Qāʿida (o Ansar al-Sharia), in cui sono state assassinate dodici persone, mentre undici sono rimaste ferite.
L’Europa difende le femen, l’Italia sanziona il Rosario
La Corte europea dei diritti umani (Cedu) si è dichiarata «scioccata dalla gravità della sanzione» di un mese di reclusione con sospensione della pena e una multa di 2.000 euro con cui lo Stato francese ha condannato Èloïse Bouton, una militante delle “Femen” che nel 2013 era entrata nella chiesa della Maddalena nel 9° arrondissement di Parigi a seni nudi, su uno dei quali erano state iscritte le parole “344me salope” (“344ma bagascia”, in riferimento alle 343 donne francesi che nel 1971 avevano firmato un manifesto per la depenalizzazione dell’aborto), mentre sulla schiena si leggevano le parole «Christmas is canceled» (“Natale è annullato”); con un velo azzurro sulla testa e le braccia aperte come sulla croce, aveva mimato la Madonna che abortiva Gesù, aveva lasciato brandelli di fegato di vitello sanguinolenti ai piedi dell’altare e aveva urinato sui gradini dello stesso.
La Corte ha considerato la condotta dell’attivista una mera libertà di “libertà di espressione”.
In Italia la giornalista Marina Nalesso è stata messa alla gogna social perché durante il Tg2 delle 20.30 dello scorso 29 ottobre, indossava un Rosario al collo. Scelta che le ha portato una serie di critiche: “esibizionismo che inquieta” “Non mi sembra la sede idonea” “La Rai deve essere laica”.
360 milioni di cristiani perseguitati
Mentre nel mondo i cristiani perseguitati sono aumentati vertiginosamente da 340 milioni nel 2021 a 360 milioni nel 2022, in cui l’ ‘Afghanistan è oggi il Paese più pericoloso al mondo per i cristiani, seguito da Corea del Nord, Somalia, Libia, Yemen, Eritrea, Nigeria, Pakistan, Iran, India e Arabia Saudita, solo per citare i primi dieci Paesi, da quanto è emerso dall’analisi della “World Watch List” 2022, rapporto sui 50 Stati dove i cristiani subiscono persecuzioni, curato dall’organizzazione Porte Aperte/Open Doors per il periodo primo ottobre 2020 – 30 settembre 2021 e presentata ieri alla Camera dei deputati.
Continui attacchi alla cristianità
In Europa la cristianofobia continua a dilagare come risulta dal rapporto del 2019 dell’Osservatorio per la Libertà Religiosa in Spagna. Un rapporto che racconta di sistematici furti di ostie consacrate, tabernacoli divelti, insulti, minacce e aggressioni fisiche a sacerdoti durante le celebrazioni eucaristiche. Basti pensare anche alla cattolica Polonia dove dopo la sentenza di incostituzionalità dell’aborto, le reazioni del terrorismo anticattolico non si sono fatte attendere In Francia gli attacchi riconducibili a chiese e fedeli sono aumentati del 300% in dieci anni, mentre in Inghilterra e Galles, il governo ha cercato di fornire un sostegno finanziario ai luoghi di culto potenzialmente a rischio di attentati. In Francia è nata l’iniziativa spontanea “Protège ton église”, Proteggi la tua chiesa.