Accademia della Crusca: inserire la lingua italiana nella Costituzione – Inserimento della lingua italiana in Costituzione: il nuovo Presidente dell’Accademia della Crusca, Paolo D’Achille, propone una riforma a tutela della nostra cultura.
Il nostro idioma, diretto discendente del latino, è minacciato da inglesismi forzati e da abomini quali asterischi e lettere rovesciate, entrambi figli del politicamente corretto e dell’annichilimento nazionale e individuale.
L’insegnamento di Orwell
Orwell predisse, anche se in forma e con obiettivi diversi, una tendenza alla “neolingua” avente lo scopo di eliminare ogni senso critico.
La nostra lingua, che non ha eccessivo valore pratico a livello internazionale a causa della sua complessità e di altri fattori, resta comunque la quarta lingua più studiata al mondo, poiché attira la curiosità, stimola l’orecchio, incentiva l’ascolto.
La solita sinistra
Studiata per scelta e non per necessità, dunque: un vanto nel mondo, invidiato oltralpe, che la cultura antifascista e cosmopolita vuole a tutti i costi eliminare in nome dell’anti-italianità.
Piovono quindi accuse di autarchia linguistica, di italianizzazione forzata.
Dopo la proposta di multare i media che utilizzano in maniera eccessiva l’inglese, quest’altra appare un ottimo primo passo verso la difesa delle nostre tradizioni, consentendo anche all’italiano di crescere e di evolversi e non di rimanere un reperto archeologico.
Lorenzo Gentile