Acca Larentia, sventola ancora il tricolore – Nel 1797 nasceva il Tricolore italiano (anche se diverso da come lo conosciamo oggi e con tutte le cautele per il contesto attorno ai quali vennero sventolati i primi tricolori liberali e giacobini). Nel 1978, il 7 di gennaio, si consumava la strage di via Acca Larentia, in Roma.
Giorno di festa ma anche di commemorazione, con un filo che lega indissolubilmente questi anni così distanti.
Perché chi uccise quei ragazzi non rappresentava solo un’ideologia diversa, ma l’odio stesso verso la Patria e verso quella Bandiera che quel giorno veniva celebrata.
Gli antifascisti contro l’Italia
Più che odio comunista, il mandante fu l’odio antifascista che, come possiamo constatare oggi, è intriso di astio verso le radici e le tradizioni, di odio verso la Patria e verso i suoi simboli, Tricolore in primis che lavato dal sangue dei caduti delle trincee è divenuto un simbolo in grado di unire le genti diverse della nostra penisola.
E se è vero ciò che si dice, che la repubblica è fondata sull’antifascismo, non può certo usare quella Bandiera come suo stendardo, per i quale migliaia di italiani diedero il sangue.
Ieri rossi oggi blu
Chi ha ucciso Franco, Francesco e Stefano oggi non usa più la bandiera rossa (anzi, la ripudia in nome dell’odio verso i diritti sociali), ma sventola il drappo blu, la bandiera a stelle e strisce, quella colorata, quella di una certa azione in nome della quale ci si sente giustificati dei peggiori reati.
Onoriamo i tre caduti di via Acca Larentia e la nostra Bandiera con un solo urlo: basta antifascismo!
Lorenzo Gentile