Abbasso la Meloni … Ma viva chi? – Sì è evidente, e anche palpabile, che la Meloni ha tradito molte delle aspettative del popolo che l’ha votata. Io stesso ho inveito contro alcune sue iniziative di politica estera, che palesavano servilismo nei confronti dell’America Dem che con Biden ha toccato il punto più basso.
Forse, trasportati dall’entusiasmo per la pesante sconfitta della sinistra, ci siamo illusi che la destra (annacquata, ma pur sempre destra) potesse esaudire tutte le nostre aspettative, davvero troppo per un mondo in cui i vincitori del 1945 continuano a dettare legge.
Servilismo USA
Per quanto mi riguarda, l’aspetto meno sopportabile è quel suo atlantismo senza riserve che l’ha spinta a sposare la causa ucraina (ben lungi, per geostrategia e valori, dall’essere una causa nostra) e ad andare ad abbracciare un Presidente guitto che solo una sapiente e ficcante propaganda orchestrata dagli USA tiene in piedi.
Le alternative sono mostruose
Tuttavia, senza perdonarle queste e altre iniziative politiche dalle sfumature maramaldesche, quando non idiote, guardandomi intorno e realizzando che in sua vece potrebbe esserci un qualsiasi Draghi, o una qualsiasi Schleyn (forse Letta ci sarebbe risparmiato ma non un Boccia, o una Boldrini o addirittura un Bonelli), rabbrividisco.
Ebbene, almeno per ora e in attesa di tempi – ma soprattutto di persone – migliori (non dico un Almirante, ma sarebbe sufficiente addirittura un Fanfani), teniamoci questi che della destra hanno poco ma che quel poco che hanno – almeno in termini di materia grigia e di un po’ di senso identitario e di amor patrio – li rende migliori di quella banda di sbandati che anche oggi sbraita e si agita a sinistra.
Dalla padella alla brace
Il conto è presto fatto: o ci teniamo la Meloni e le sue storture, sperando che riesca a raddrizzarle, oppure ci capiterà fra capo e collo un qualsiasi guitto di uno schieramento che dal radical-chic di Capalbio va all’ecologismo gretino fino ai centri sociali, passando per l’immigrazionismo ad oltranza.
Tertium non datur, purtroppo.