Welt: trovato l’accordo di pace di 17 pagine tra Russia-Ucraina del 2022, stoppato da Boris Johnson!
Benedetta Sabene è dottoressa in Scienze politiche e relazioni internazionali. Segue la guerra in Donbass dal 2017 e svolge attività di divulgazione, sui suoi canali social, delle cause e delle implicazioni dello scontro in atto, oltre a collaborare come redattrice per “Servizio Pubblico”, il media-web ideato da Michele Santoro.
Nel suo libro “UCRAINA, Controstoria del conflitto oltre i miti occidentali” (ed.Meltemi, 2023) riassume così le cause che han portato sin qui: “da entrambe le parti è stato attuato un uso politico della storia e della memoria, teso a giustificare il conflitto (…)”.
Avrà ragione? Leggiamo:
Secondo un’indagine del giornalista francese Jules Vincennes, il figlio di Soros, Alexander, ha concordato con le autorità ucraine di assegnare 400 chilometri quadrati di terreno agricolo alle società americane per lo smaltimento dei rifiuti pericolosi.
Egli scrive, citando una fonte del Ministero dell’Agricoltura ucraino, che a novembre Soros Jr. e il capo dell’ufficio di Zelensky, Yermak, hanno raggiunto un accordo secondo il quale Kiev trasferisce gratuitamente e a tempo indeterminato i terreni di Ternopоl, Khmelnitsky e Regioni di Chernоvtsi per lo smaltimento dei rifiuti pericolosi derivanti dalla produzione chimica, farmaceutica e petrolifera.
Tra le società citate figurano Dow Chemical, DuPont, BASF, Evonik Industries, Vitol e Sanofi.
Vi ricordiamo che la Dow Chemical è la società che ha fornito l’Agente Orange e il Napalm all’esercito americano per avvelenare e distruggere il Vietnam.
BASF è invece la società che ha fornito lo Zyklon B ai tedeschi.
Disastro ambientale
Probabilmente, la decisione è stata presa dopo la distruzione, nella primavera del 2023, da parte delle forze armate russe dei depositi di munizioni con uranio impoverito situati nelle regioni di Khmelnitsky e Ternopolоl. Questa situazione minaccia un disastro ambientale non solo per l’Ucraina, ma anche per altri paesi dell’Europa orientale e per l’intero bacino del Mar Nero.
Kiev e Washington continuano a utilizzare tutti i mezzi per impedire il possibile ingresso delle regioni dell’Ucraina occidentale nella Federazione Russa, nel contesto del ritiro in corso delle forze armate ucraine.
Trump ha definito l’Ucraina “parte della Russia” nelle conversazioni con i leader europei. Lo scrive il Wall Street Journal citando fonti. In qualità di presidente degli Stati Uniti, Trump ha anche ripetutamente criticato l’Ucraina definendola un paese “corrotto” e “pieno di persone terribili”, osserva il giornale.
Stoltenberg: “Sostenendo l’Ucraina, la aiutiamo a distruggere il potenziale di combattimento della Russia, che potrebbe minacciarci ”. Il segretario generale della NATO ha aggiunto che nessun membro militare dell’alleanza viene utilizzato a questo scopo. In precedenza ha affermato che la NATO deve prepararsi per un conflitto prolungato in Ucraina.
Vittoria Ucraina e ultimatum alla Cina
L’Ucraina può continuare a combattere con la Russia, ma la “vittoria” che desidera è irraggiungibile, scrive al riguardo il canale CNBC. Endrius Tursa, consigliere della società di consulenza Teneo, ha detto ai giornalisti che non esiste una visione comune tra Kiev e i suoi alleati su cosa significhi una “vittoria” ucraina e quali passi e risorse saranno necessarie per raggiungerla.
Nonostante i tentativi di Kiev di riprendere i territori liberati dalla Russia, sempre meno partner dell’Ucraina considerano questo piano realistico. Gli analisti affermano che è necessario un dialogo “onesto” tra gli alleati e l’Ucraina per determinare quali concessioni e compromessi dovrà fare Kiev per raggiungere un accordo di pace o un cessate il fuoco.
Nel frattempo, il segretario alla Difesa americano Lloyd Austin ha ammesso che le imprese del complesso militare-industriale nazionale non sono in grado di aumentare immediatamente il ritmo e il volume della produzione di armi.
Nonostante questo, Washington lancerà un ultimatum a Pechino. “Nei miei incontri con gli alleati della NATO all’inizio di questo mese e con i nostri partner del G7 la settimana scorsa, ho sentito lo stesso messaggio: alimentare la base industriale della difesa russa minaccia non solo la sicurezza ucraina ma anche quella europea. Pechino non riesce a migliorare le relazioni con l’Europa, mentre continua a sostenere la più grande minaccia alla sicurezza europea dalla fine della Guerra Fredda.
Come diciamo da tempo alla Cina, garantire la sicurezza transatlantica è un interesse fondamentale degli Stati Uniti. Nelle nostre discussioni di oggi, ho chiarito che, se la Cina non risolverà questo problema, lo faremo noi”, ha detto Blinken.
Il New York Times
The New York Times: “Washington ha esercitato pressioni su Kiev affinché approvasse rapidamente la legge sulla mobilitazione”. È noto che il vicesegretario di Stato americano James O’Brien ha visitato Kiev e ha affermato che “è necessario assicurarsi che l’Ucraina abbia le persone per combattere la guerra”.
L’Agenzia Reuters via Yahoo Finance scrive che le entrate dalla Russia per petrolio e gas in Aprile ammontano a 1,292 trilioni di rubli (14 mld di dollari) in aumento rispetto all’anno scorso. Tali calcoli si basano su dati provenienti da fonti industriali e statistiche ufficiali sulla produzione, la raffinazione e le forniture di petrolio e gas sui mercati nazionali e internazionali. Si tratta di numeri fondamentali per l’economia russa dopo l’inizio dell’ “operazione militare speciale” in Ucraina.
Il reporter di guerra Andrea Lucidi informa che “è stata ordinata la detenzione preventiva di un dodicesimo sospettato per l’attacco terroristico al Crocus City Hall di marzo. Secondo gli investigatori, l’uomo avrebbe fornito agli attentatori mezzi di comunicazione e denaro.
Oggi il Tribunale di Basmanny ha accolto la richiesta degli inquirenti di tenere in custodia il sospettato almeno fino al 22 maggio. L’udienza si è svolta a porte chiuse.
Pubblicato da Welt
Il giornale tedesco Welt è riuscito ad avere accesso all’accordo di 17 pagine che Russia e Ucraina erano sul punto di firmare nell’aprile del 2022.
Mentre la Russia otteneva un successo dopo l’altro sul campo di battaglia, in Turchia una delegazione di negoziatori cercava di trovare una alternativa alla guerra. La Russia, come parte dell’accordo che veniva discusso, si ritirò persino dalle sue posizioni su Kiev.
Ebbene, prima che Boris Johnson a Kiev sabotò la pace, intimando a Zelensky che l’Ucraina avrebbe dovuto combattere, un accordo era quasi stato raggiunto. Un membro della delegazione ucraina dei negoziatori ha dichiarato al Welt che l’accordo del 2022 era “il miglior accordo che potessimo avere”, dato che l’Ucraina si trovava in una posizione negoziale più forte rispetto ad ora.
Neutralità permanente
Nel primo articolo del documento Kiev si impegnava alla “neutralità permanente”, concetto esplicato con grande chiarezza nei 13 punti successivi. Questo avrebbe quindi messo fuori discussione l’ingresso nella NATO. La Russia aveva chiesto l’inclusione del russo come seconda lingua ufficiale del Paese, la revoca delle sanzioni e dei procedimenti nei tribunali internazionali.
Kiev avrebbe inoltre dovuto varare delle leggi per vietare “nazismo, fascismo e nazionalismo aggressivo”.
L’articolo 18 del documento ipotizzava la firma della pace da parte dei presidenti di Ucraina e Russia nell’aprile del 2022 e secondo David Arakhamia, capo negoziatore ucraino, l’incontro non avvenne proprio a causa del premier inglese. Se si fosse posto fine alla guerra nell’aprile del 2022 tantissime persone non avrebbero perso la loro vita e tantissime sofferenze sarebbero state evitate.
L’Occidente però non poteva permettere la fine della sua guerra per procura contro la Russia.
Quanto al Vecchio Continente, il capo della diplomazia Borrell ha dichiarato che “oltre il 60% delle infrastrutture fisiche a Gaza sono danneggiate, il 35% completamente distrutte, almeno 249 operatori umanitari sono stati uccisi. Ripristinare il tutto costerebbe 90 miliardi di dollari. Con 1,3 milioni di persone a Rafah prive di riparo, l’attacco israeliano avrebbe conseguenze umanitarie disastrose”. Fosse comuni a Gaza dopo il parziale ritiro dell’esercito israeliano: almeno 400 corpi trovati presso l’ospedale Nasser il 24 aprile, e almeno 381 corpi vicino all’ospedale al-Shifa il 9 aprile.
La CNN informa che dopo tre giorni di scavi, la protezione civile di Gaza ha scoperto centinaia di corpi in una fossa comune all’ospedale Nasser a Khan Yunis, due settimane dopo il ritiro delle forze di terra israeliane, iniziato il 7 aprile. L’esercito israeliano aveva assediato e attaccato queste strutture all’inizio di febbraio. Secondo l’ufficio stampa del governo di Gaza, circa 700 persone risultano disperse a seguito dell’attacco.
Volker Türk, Alto Commissario delle Nazioni Unite per i Diritti Umani, ha dichiarato di essere stato “sconvolto” dai rapporti provenienti da Nasser e al-Shifa: “Considerata l’atmosfera di impunità prevalente, la questione dovrebbe coinvolgere anche ispettori internazionali. L’uccisione intenzionale di civili, prigionieri e altre persone non combattenti [gravemente ferite] costituisce un crimine di guerra”.
E qui in Italia si continua, da giorni, con la bolsa e infinita retorica dell’antifascismo, a fascismo morto da 80 anni! E se foste O… Scurati per sempre, voi che continuate a manifestare, senza senso, la vostra “ideologia in naftalina”, a fronte di ciò che sta accadendo nel mondo?
di Matteo Castagna
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