Studenti manganellati, la regia occulta e i professionisti del caos – Ormai è chiaro a tutti, tranne a chi non vuole vedere e a coloro che appartengono a determinate frange politiche, che è in atto un attacco studiato e mirato nei confronti delle forze dell’ordine al fine di destabilizzare il governo.
La regia occulta
Dietro ai disordini avvenuti a Pisa e Torino vi è sempre la longa manus dei centri sociali (antagonisti e anarchici), a loro volta manovrati da personaggi politici della sinistra in giacca e cravatta ma barricaderi nell’anima e democratici solamente quando ci sono loro al timone.
Poi andiamo a sentire anche i loro alleati naturali, i 5Stelle, che ora inorridiscono per le manganellate della polizia, ma indiscutibilmente le approvavano e le imponevano alle forze dell’ordine quando a Trieste caricavano i portuali usando pure gli idranti o quando venivano usati metodi più che spicci contro i manifestanti no green pass.
Le regole in piazza valgono per tutti allo stesso modo
D’altronde la memoria è corta quando conviene.
E sempre da quella parte ieri una consigliera regionale della Toscana, Silvia Noferi, ha riferito in aula che gli sputi agli agenti erano più che meritati.
C’è da fare anche una nota tecnica sull’ argomento manifestazione.
Se l’assembramento è in forma statica non vi sono problemi, ma se vuoi organizzare un corteo all’istante sulla scorta dell’entusiasmo paraculorivoluzionario, diventa un problema perché’ non lo puoi fare e impedire di raggiungere un obiettivo da colpire o comunque sotto il quale vuoi manifestare, è nelle corde di chi gestisce l’ordine pubblico che te lo deve proibire anche con l’ausilio della forza fisica.
Non è fascismo (anche se gridano sbirro fascista sei il primo della lista) è la legge.
Per una manifestazione gli organizzatori devono comunicare alla questura 3 giorni prima dell’evento i dati anagrafici degli organizzatori; data, luogo e orario evento; previsione del numero di partecipanti; in caso di corteo il percorso e quindi le vie lungo le quali si snoderà e le motivazioni della manifestazione.
Quindi qualsiasi evento deve attenersi alle norme giuridiche e se tu durante il corteo vuoi raggiungere vie diverse da quelle concordate (quello che fanno sempre i centri sociali), la polizia può impedirtelo legittimamente anche con modalità coercitive.
Sulla pelle degli utili idioti
Qui il discorso è diverso perché gli studenti che hanno preso le manganellate sono le vittime sacrificali di turpi individui che vogliono innescare una protesta ideologica incendiaria che metta alla frusta il governo (sul quale ci sarebbe anche parecchio da dire).
Da tempo i servizi hanno relazionato come ex brigatisti rossi irriducibili abbiano avvicinato elementi della galassia anarchica ed antagonista con intenti insurrezionali.
I cattivi maestri, tutor dei disordini di piazza degli anni Settanta, stanno istruendo per bene le loro reclute.
Stanno agendo praticamente indisturbati, prendono coraggio e marcano porzioni di territorio sempre più ampie, arrivando come in data 28.2.u.s. ad aggredire una volante davanti alla questura di Torino per cercare di liberare un cittadino marocchino (pluripregiudicato) che doveva essere portato al CPR per essere poi rimpatriato.
Stanno facendo salire l’asticella dello scontro.
Se andiamo indietro nel tempo e andiamo al G8 di Genova, la manifestazione dei no global capitanata da Agnoletto e dall’attuale fresco di nomina vescovo mons. Casarini doveva essere pacifica e invece si trasformò in una guerriglia urbana per l’infiltrazione di elementi denominati black bloc ( anarchici ed antagonisti provenienti anche da paesi esteri).
L’eredità degli scontri di Genova
Il risultato fu poi di un morto, colpito da un colpo di pistola di un carabiniere vistosi accerchiato da un branco di forsennati che con un estintore stavano sfondando il vetro della camionetta ma che avrebbero poi sfondato anche lui.
La polizia da parte sua perse il polso della situazione ed agenti e funzionari fecero alla scuola Diaz ciò che non dovevano fare arrivando a picchiare persone inermi che nulla avevano a che fare con i violenti.
La manifestazione, che doveva essere pacifica, si era trasformata nella battaglia di Berlino del 1945 e chi ne uscì peggio, oltre ad una vita spezzata per sempre, fu il governo appena eletto, che non era riuscito per tempo a prevedere lo tsunami che si sarebbe abbattuto su Genova, nonostante l’ottimo lavoro dell’intelligence che aveva messo in guardia sui pericoli di questa manifestazione.
I professionisti del caos
Ora i prodromi per creare caos a livello istituzionale ci sono tutti e a mio avviso stanno cercando la vittima sacrificale da immolare sull’altare della protesta.
Da quel punto alla lotta armata il passo sarà breve, ma spero di sbagliarmi.
Agli studenti posso solo lanciare il messaggio di non farsi plagiare e circuire dai professionisti del disordine, sempre pronti poi a cercare il porto sicuro nella banchina della politica amica, lasciando con il cerino in mano i poveretti che si accorgeranno solo di essere stati usati e mercificati per i loro turpi scopi.
Vorrei per una volta vedere le parti politiche unite nella condanna ai violenti ma forse vivo in un’altra dimensione e il mondo in cui avevo sperato vive solo nella mia mente.
Maurice Garin
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