Commissione Covid: arma di distrazione di massa – La solita arma di distrazione di massa o quasi, la commissione parlamentare sulla gestione del Covid.
La bagarre alla Camera dei deputati è il miglior specchietto per le allodole – o meglio, per gli allocchi, che sempre volatili sono, ma il cui nome ha un senso lato più attagliato – per chi deve credere che qualcuno stia mantenendo, almeno su questo, le promesse fatte prima della vittoria.
Certo, mettere a nudo le vergogne accadute negli anni passati, se lo si riuscirà a fare realmente, sarà importante, ma quel che preoccupa è il futuro.
La norma per impedire che si ripetano gli errori
Dov’è, per esempio, la modifica della norma che impedirà a un governo futuro di fare ciò che hanno fatto Giuseppe Conte e Mario Draghi?
Risposta facile: nella proposta di legge d’iniziativa popolare di Indipendenza! ma, appunto, in una proposta che è ancora fuori dal Parlamento.
E le multe a coloro che hanno rifiutato di vaccinarsi, pur avendo più di 50 anni?
Congelate fino al 31 dicembre, ma ci voleva così tanto a cancellarle definitivamente?
Oppure, si sta aspettando, per cancellarle, una “finestra elettorale”, cioè, l’imminenza di un voto che trasformi la decisione in un atto di propaganda per raccogliere altri consensi?
E la sanatoria per i medici che hanno continuato a curare e a salvare i loro pazienti durante la così detta “pandemia” e che vengono processati e espulsi dall’ordine?
Non era stata promossa solennemente proprio da Giorgia Meloni?
Sì, era stata promessa, ma ancora non se ne ha notizia.
La repressione delle manifestazioni
E che dire dei tanti processi tutt’ora pendenti a carico di persone che hanno manifestato per i loro diritti e che sono stati trascinati in tribunale per avere detto, magari, una parolaccia, oppure neanche quella, alle forze dell’ordine mandate a reprimere le manifestazioni di chi non si è piegato con una durezza inaudita?
I ministri Carlo Nordio e Matteo Piantedosi sono a conoscenza degli sconci che si stanno consumando in certi tribunali, con persone per bene trattare come criminali solo per non aver piegato diligentemente la testa a imposizioni assurde e – oggi lo sanno tutti – ingiustificate e ingiustificabili?
E i risarcimenti a chi ha patito effetti avversi a causa del vaccino tanto miracoloso?
Quanto tempo bisognerà aspettare per vedere lo Stato al loro fianco, piuttosto che schierato con quanti negano “la correlazione diretta” con pretesti e artifici giuridici e scientifici?
La principale forza di governo – Forza Italia e Lega facevano parte del coro di chi ammoniva: “se non ti vaccini muori e uccidi!” -, all’epoca, disse di non condividere quelle norme e quelle pratiche: cosa aspetta, adesso che è al potere, a varare l’unico “colpo di spugna” che andrebbe a cancellare una vera macchia di vergogna dalla coscienza delle istituzioni e della politica italiane?
Solo chiacchiere?
Delle chiacchiere da Parlamento e talk-show finalizzati a sembrare bravi ed efficienti gli italiani sono stufi – come dimostra la crescente disaffezione elettorale -, ora vogliono i fatti.
Fatti che non siano solo funzionali a una forza politica per imbellettarsi a scapito di chi ha governato nel passato – anche se, va ribadito, vedere i Conte, gli Speranza, i Draghi e “tecnici” vari alla sbarra sarebbe un piacere incommensurabile -, ma che ristabiliscano diritti per tutti e risarciscano coloro che hanno patito conseguenze civili o sofferto effetti fisici indesiderabili quando non distruttivi.
Anche perché la commissione per il Covid è ancora di là dal nascere – manca ancora il voto del Senato – e, per quando inizierà a lavorare e per quando avrà stabilito qualche cosa, “san prescrizione” sarà in grado di proteggere anche quanti non siano già stati “scudati” con norme che li sottraggono dall’assumersi le responsabilità degli eventuali danni creati con le loro decisioni e con i loro comportamenti.
Dunque, le promesse devono essere onorate per gli anni a venire, poiché nulla ci garantisce che ciò che è accaduto non possa ripetersi ancora.
Massimiliano Mazzanti
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