Alemanno e Rizzo uniti oltre gli steccati ideologici – sabato scorso Gianni Alemanno è stato invitato a parlare da Marco Rizzo al congresso di Democrazia Popolare Sovrana.
Ha preso la parola dopo Franco Cardini.
I presenti all’assemblea lo hanno applaudito più volte e sinceramente. Non sono stati applausi di cortesia ma convinti. Alemanno ha ricambiato l’intervento di Rizzo all’Assemblea di Indipendenza del 30 novembre scorso.
Ora qui non si tratta di registrare un evento politico qualunque ma di prendere atto di una situazione nuova.
Alemanno al Midas il 30 novembre ha preso le distanze da un passato politico che lo aveva visto all’interno del Centrodestra come Sindaco di Roma e come ministro dell’agricoltura.
Superati gli steccati ideologici
Alemanno ha rotto con il centrodestra e con la destra e ha iniziato un percorso politico nuovo, quello che ci suggeriva Pino Rauti alcuni anni fa, quello di andare oltre la destra e la sinistra, categorie politiche desuete, fatte per chi è afflitto da pigrizia mentale e non ha gli strumenti intellettuali per comprendere che esse non significano più niente e non rappresentano l’odierna situazione politica.
Il mondo unipolare nato dopo la caduta del muro di Berlino è alle corde e Alemanno lo ha capito. Alemanno sta facendo sue le tesi di Alexander Dugin che ci parla del futuro mondo multipolare che sta nascendo. In Italia il centrodestra sta mostrando tutti i suoi limiti ed è fatto di omuncoli che per viltà si sono prostrati ai giochi di potere statunitensi e alle manovre della NATO che stanno mettendo in pericolo la pace mondiale.
Questo centrodestra è peggio del PD
Un centrodestra che ha deciso di chiudere gli occhi davanti al genocidio palestinese portato avanti da Israele nel suo delirio di supremazia biblica. Un centrodestra prigioniero dei vincoli dell’Unione Europea dai quali non cerca nemmeno di liberarsi. Non vedere tutto questo vuol dire essere ciechi.
Per questo non capiamo come ancora si possa indugiare e perdere tempo in una galassia di mini-partiti e gruppuscoli della cosiddetta area nazionalpopolare la cui caratteristica principale è l’irrilevanza politica.
Punto di riferimento di chi ha in sé il germe della ribellione al sistema non è e non può essere costituito dall’attaccamento a sigle politiche ormai desuete che rappresentano solo il passato. Punto di riferimento è e deve essere solo l’Idea alla quale tutti noi facciamo riferimento.
Incidere nel dibattito pubblico
Un’Idea che si nutre di nuovi contenuti che solo possono attrarre, risvegliandola, l’opinione pubblica. Contenuti come lotta ai vincoli dell’Unione Europea, Uscita dalla NATO, denuncia dei trattati di Maastricht e di Lisbona, rilancio di una politica estera con nuove e più adeguate alleanze, nuovi trattati commerciali, adeguamento alle nuove prospettive geopolitiche.
E in politica interna politica dei servizi, politica dei prezzi, rilancio della domanda interna, appoggio incondizionato al mondo dell’agricoltura oggi giustamente in rivolta, nuove leggi per mettere sotto controllo lo strapotere delle banche e le speculazioni dell’alta finanza, reindustrializzazione dell’Italia con la revoca delle delocalizzazioni e delle privatizzazioni, nuove legislazioni a favore delle famiglie, dell’occupazione dei giovani, rilancio del mercato dell’edilizia con l’introduzione di criteri per l’equo canone e l’equo vendita. E potremmo continuare.
La strana coppia funziona
Proprio su questi temi è nata la convergenza con Marco Rizzo e con quanti non vogliono restare alla finestra ma vogliono costituire una alternativa politica che liberi l’Italia e le permetta di raggiungere l’Indipendenza dai poteri forti che la stanno schiacciando. Per questo è ora di svegliarsi e di capire che il cantiere è aperto e aspetta i suoi operai. CORAGGIO.
Nicola Cospito
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