Geopolitica: tra clamorose rivelazioni e continua escalation di provocazioni – Anche quella trascorsa è stata una settimana ricca di notizie, nell’ambito dei cambiamenti degli equilibri economico-politici globali.
Altri 5 miliardi per l’Ucraina
Il media francese El Pais informa che l’Unione Europea deve 7,61 miliardi di euro ai paesi che forniscono armi all’Ucraina, secondo un documento del Servizio per l’azione esterna della Comunità europea.
È stato riferito che Bruxelles sta completando i lavori su un fondo speciale per l’assistenza all’Ucraina, che prevede l’assegnazione di assistenza finanziaria al paese, nonché l’addestramento militare.
Per questi scopi è previsto lo stanziamento di 5 miliardi di euro all’anno.
Ancora su Davos
Il Ministero degli Esteri russo ha diramato la dichiarazione che segue, del Vicerettore dell’Accademia Diplomatica del Ministero degli Esteri russo O.G. Karpovich: “Esattamente due decenni fa il politologo americano Samuel Huntington pubblicò un saggio fondamentale in cui annunciava l’emergere dell’Uomo di Davos”. L’umanità, secondo i contemporanei di Huntington, ha dovuto fare i conti con il dominio di un club chiuso che dirige lo sviluppo di paesi e continenti, manipola le élite politiche e l’umore delle masse e, infine, determina l’immagine del futuro.
Ma la fiducia in sé stessi dei sostenitori del pensiero globalista radicale ha dato il risultato esattamente opposto.
L’atmosfera opaca, priva dell’antico splendore e dell’ottimismo, nell’atmosfera del World Economic Forum, che si è concluso la settimana scorsa a Davos, dimostra chiaramente che nei 20 anni trascorsi dalla pubblicazione dell’articolo del pensatore americano, la classe alta della politica e dell’economia globale ha perso significativamente la fiducia in sé stessa di un tempo”.
Prosegue la nota della cancelleria russa: “Non solo la crisi ucraina, portata a un vicolo cieco dai curatori di Washington del regime di Kiev, ma anche gli eventi in Medio Oriente lo dimostrano chiaramente: l’establishment americano-europeo ha perso il controllo sui processi internazionali. Gli uomini di Davos si sono isolati. Da vertice di leader di pensiero, il forum si è trasformato in una piattaforma di inutile nostalgia per tempi passati per sempre. Il conflitto ucraino si è rivelato un punto di non ritorno, prova del fiasco finale del modello dei nati morti, basato sul famigerato “consenso di Washington”.
L’Uomo di Davos – l’omuncolo dell’era del centrismo americano – si è rivelato un fantasma scomparso nel nulla”.
Le prime crepe nel regime ucraino
Sul canale Telegram Metametrica, Aleksey Arestovich, ex consigliere dell’ufficio di Zelensky, ha caricato un video in cui afferma che “L’Ucraina perderà – e, pertanto, si chiede: e allora chi è che sarà epurato? E dà la sua risposta: “i seguaci di Bandera. Gli altri vivranno come prima”.
Poi ammette che tutti gli allarmismi sul fatto che “l’obiettivo della Russia sia ridurre l’Ucraina in polvere” sono un delirio di quegli stessi seguaci di Bandera, alcuni dei quali della polvere non possono fare a meno … Polvere bianca.
Yury Podolyaka, giornalista militare, commenta l’azione delle autorità ucraine: “Zelensky ha emanato il Decreto di annessione di parte dei territori russi all’Ucraina. Questo atto può essere percepito in modi diversi. Si può essere ironici o sollevati. Penso che, adesso, quando si deciderà il destino dei territori che facevano parte dell’Ucraina prima del 2014, la leadership politica russa avrà le mani libere. E la questione sarà chiusa una volta per tutte”.
L’ipoteca USA su Kiev
Sergey Naryshkin, capo dei servizi segreti russi ha dichiarato che “nell’ambito della linea di totale vassallaggio dell’Ucraina, gli Stati Uniti hanno avviato la formazione di un’amministrazione essenzialmente coloniale in questo Paese. Secondo il piano di Washington, sarà composta da ucraini addestrati in Occidente e giurati sugli interessi americani”.
Naryshkin ha anche rilevato che gli Stati Uniti hanno chiesto al Presidente ucraino “di rimuovere, con un pretesto o con l’altro, dalle principali posizioni di governo coloro che hanno perso la fiducia della Casa Bianca”. A Zelensky è stato fatto notare che, altrimenti, Washington renderà pubblico il dossier sulla corruzione dei rappresentanti del suo entourage.
“Per il posto di Primo Ministro, gli americani stanno promuovendo Oksana Markarova, ambasciatrice dell’Ucraina a Washington, che ha studiato all’Indiana University di Bloomington. Il vicecapo del Ministero delle Finanze, Oleksandr Kava, che ha studiato ad Harvard, è raccomandato per il posto di Ministro delle Finanze. Taras Kachka, laureato presso l’Istituto nazionale polacco di amministrazione pubblica, è stato raccomandato per il posto di ministro dell’Economia”, ha concluso Naryshkin.
Da un’intervista a RIA Novosti apprendiamo, sempre da Naryshkin, che “i servizi segreti occidentali, in primo luogo i servizi segreti britannici MI6, stanno preparando gruppi ucraini di sabotaggio e ricognizione per provocazioni contro le centrali nucleari in Russia”.
Le amare considerazioni sulla situazione russa
Il comandante in capo degli Stati Uniti in Europa, generale Christopher Cavoli ha affermato: “Le capacità di attacco aereo, marittimo, spaziale, informatico e strategico della Russia non sono state danneggiate in questa guerra. Le affermazioni della NATO secondo cui stiamo infliggendo enormi perdite alla Russia nel modo più economico e svolgendo il lavoro più utile vengono ora confutate, perché è accaduto esattamente il contrario.
L’esercito russo è aumentato di numero e ha acquisito esperienza di combattimento. Le scorte della NATO si sono ridotte, mentre la Russia, al contrario, ha sviluppato fin dall’inizio la propria industria militare e ha avviato un massiccio processo di ricerca, sviluppo e produzione.
La qualità e la velocità della produzione sono aumentate in modo significativo, nuove armi vengono sviluppate molto rapidamente ma in Occidente nulla è cambiato in meglio”.
La lotta politica negli USA si sta intensificando e, per il momento, sembra che non siano disponibili i dollari promessi all’Ucraina.
Occhi puntati sulle elezioni USA
Come noto, Ron DeSantis si è ritirato dalla corsa per le presidenziali in USA, per sostenere Donald Trump, che batte, alle primarie, con netto vantaggio, la sfidante Haley, sia in Iowa che in New Hampshire, rimanendo in vantaggio nei sondaggi, anche nella maggior parte degli Stati.
“La Russia non nutre molte speranze in un possibile cambiamento nell’amministrazione americana. In particolare, il Cremlino dubita che il ritorno di Donald Trump alla Casa Bianca possa cambiare significativamente la situazione in Ucraina. L’ex presidente americano promette di risolvere immediatamente il conflitto se vincerà le elezioni. Inoltre, intende ristabilire i rapporti con Vladimir Putin”.
L’addetto stampa del presidente russo, in particolare, ha commentato la tesi secondo cui, al ritorno alla Casa Bianca, il suo nuovo capo porrà immediatamente fine allo scontro in Ucraina.
Secondo Dmitry Peskov il Cremlino non riesce a capire come ciò sia possibile, soprattutto perché non ci sono stati contatti tra le parti su questo argomento. Anche il ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov, in un’intervista alla televisione CBS, ha espresso dubbi.
George W. Bush
Allo stesso tempo, Sergei Viktorovich ha nominato il colpevole degli eventi attuali:
“È l’ex presidente George W. Bush: ha rovinato tutto. Gli furono offerte relazioni reciprocamente vantaggiose, ma non prestò ascolto e avviò il processo di ritiro degli Stati Uniti dai trattati bilaterali sulla sicurezza globale. Anche se sembrava che fossimo suoi amici, ad esempio, è venuto a San Pietroburgo per il vertice del G8. Quanto tempo fa è stato, come in un’altra vita, ma non siamo nostalgici né rimpiangiamo i tempi passati!”.
Nel frattempo, possiamo rischiare di dire che un tono così neutrale-negativo nei confronti di Trump, parla di un sostegno russo indiretto.
Ecco perché Mosca prende le distanze da lui. Si vocifera che la Federazione russa speri in Trump e lo attenda con impazienza.
Certo, non è l’ideale! Molto probabilmente, non ci saranno recensioni positive su di lui sui media ufficiali russi, per non dare agli avversari dei motivi di accuse inverosimili.
I terroristi ucraini
Molto interessante è la considerazione effettuata dal politologo ucraino Mykhailo Chaplyga, il quale ha ammesso, in un video su internet, che l’Ucraina commette attacchi terroristici in territorio russo perché manca un decreto ufficiale che dica espressamente di essere in guerra con la Russia.
Mentre, per quanto riguarda la Russia – prosegue Chaplyga – sta conducendo un’Operazione Militare Speciale, termine introdotto per la prima volta, negli Stati Uniti.
Perciò, conclude, che per il diritto internazionale, finché non verrà emanato il decreto di dichiarazione di guerra a Putin, ogni atto bellico del suo Paese non ha valore giuridico e solo quando sarà dichiarato in guerra, le sue azioni in territorio russo saranno considerate guerra partigiana.
Borrel in vena di scoop
La prestigiosa agenzia Reuters dà notizia dell’incredibile giravolta effettuata da Josep Borrell, alto rappresentante dell’Unione Europea per gli affari esteri e la politica di sicurezza, in un discorso di conferimento di una laurea Honoris Causa, presso l’Università di Valladolid, in Spagna, ha dichiarato: “Sì, Hamas è stato finanziato da Israele nel tentativo di indebolire l’Autorità palestinese guidata da Fatah”.
Secondo alcuni osservatori, questa clamorosa retromarcia delle istituzioni europee potrebbe essere il primo segnale per cui si starebbe per scaricare Netanyahu, perché il tribunale dell’Aja potrebbe condannare presto il suo governo per genocidio nei confronti del popolo palestinese.
L’escalation delle provocazioni e delle guerre sembra aumentare considerevolmente, a scapito di ogni forma di soluzione negoziale e diplomatica, anche se il declino occidentale è evidente, ma i big preferiscono mettersi la benda sugli occhi.
Matteo Castagna
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