Matteo Mariotti risponde alla Lucarelli, è scontro social – Per annegamento, è così che sarebbe morta Giovanna Pedretti, la ristoratrice il cui cadavere è stato trovato nel fiume Lambro, nei pressi del ponte di Maiano.
Questo è quanto è emerso dall’autopsia svolta nella giornata di mercoledì 17 gennaio.
Nel frattempo, la Procura sta indagando per istigazione al suicidio.
Ma perché la donna avrebbe commesso questo gesto estremo? Tutto è iniziato quando la titolare della pizzeria Le Vignole ha attirato su di sé l’attenzione per aver risposto a una recensione contro disabili e omosessuali.
Ma qualche ora più tardi la donna è passata dal plauso alla gogna mediatica, in quanto la veridicità
del post è stata messa in discussione dallo chef tv Lorenzo Biagiarelli: Sembra falso.
Uno scetticismo che è stato sostenuto anche dalla compagna dello chef Selvaggia Lucarelli.
Dubbi che hanno scatenato il popolo del web contro la ristoratrice con l’accusa di cercare popolarità per il suo locale facendo leva su gay e disabili.
Stritolata dagli Hater
Un accanimento che ha “massacrato” Giovanna, come ha scritto la figlia Fiorina D’Avino su Instagram in una storia contro Selvaggia Lucarelli: L’accanirsi è pericoloso. Grazie cara signora per aver massacrato in via mediatica la mia mamma. Cerchi pure la sua prossima vittima”.
Parole scritte a corredo dello screenshot di una storia della blogger: La coda del 2023 e l’inizio del 2024 insegnano una cosa sola e molto precisa: i social sono pericolosi. La cattiva informazione è pericolosa. La superficialità è pericolosa. La distanza tra l’altare e la polvere è un nanosecondo.
Un massacro mediatico confermato anche dalle parole che Aniello D’Avino, marito di Giovanna, ha rilasciato ai Carabinieri: “Giovanna era ossessionata dagli haters. Io e nostra figlia le dicevamo di stare tranquilla, di non preoccuparsi, che sarebbe tutto finito presto”.
Gli inquirenti, nel frattempo, stanno cercando di stabilire se e come la pressione mediatica e social possano aver influito sul tragico epilogo.
Ad oggi gli inquirenti cercano di capire se esiste realmente il cliente della recensione contro i clienti gay e disabili della pizzeria. E, in quel caso, a identificarlo.
È così che si cerca di far chiarezza su una vicenda, dove la sola certezza è una donna trovata morta per annegamento e su cui si indaga per istigazione al suicidio.
Il suicidio di Alberto Re
Un web che non perdona, come successo lo scorso novembre anche ad Alberto Re, organizzatore di Sportfilmfestival ad Agrigento.
“Mi sto ammazzando”. Sono state queste le sue ultime parole pronunciate al telefono con il suo direttore artistico Roberto Oddo. Poi lo sparo.
Per il settantottenne, nonostante il trasporto d’urgenza all’ospedale San Giovanni di Dio, e il ricovero nel reparto di rianimazione, non c’è stata via di scampo.
Sui social, infatti, erano girate foto della serata inaugurale del festival organizzato da Re e nelle quali si vedeva la sala deserta provocando così una serie di polemiche sui soldi che erano stati investiti.
Dopo che Re si è tolto la vita, la famiglia ha diffuso una lettera in cui ha sottolineato l’onestà intellettuale del settantottenne.
I familiari, infine, hanno ribadito le dichiarazioni del prefetto di Agrigento Filippo Romano, secondo il quale, “è cruciale evitare il ripetersi di simili vicende, la critica politica e giornalistica legittima ha superato i confini dell’umanità. Tutti coloro che ricoprono ruoli amministrativi devono impegnarsi a prevenire simili disonori”.
Matteo Mariotti
Parole che dovrebbero tenere bene in mente le varie Selvaggia Lucarelli, che non risparmiano dal loro nauseabondo veleno neanche la raccolta fondi organizzata per Matteo Mariotti.
Il ragazzo si trova ancora in ospedale dopo essere stato attaccato in Australia da uno squalo che gli ha staccato la gamba.
La Lucarelli, infatti, nei giorni scorsi, aveva attaccato questa iniziativa.
Il ragazzo dall’ospedale ha fatto sapere che “Mi dispiace moltissimo per Giovanna, la sua storia mi ha toccato perché anche io sono andato vicino alla disperazione per tutto l’odio ricevuto sui social. Avrei voluto parlarle prima, confrontarmi con lei, adesso è troppo tardi”,
“Io ero in rianimazione, intubato e Lucarelli mi accusava sui social di aver truffato, voglio riuscire a spiegare un giorno cosa significa ritrovarsi addosso tutte quelle offese, non poter reagire, è terribile. Io darò voce a questo problema”.
Matteo ha poi attaccato la blogger: “Lucarelli sa bene che quando addita qualcuno, i suoi follower si scatenano. Vive sui social, sa meglio di chiunque altro come funzionano. Io adesso devo pensare a curarmi, ma appena potrò non starò in silenzio, spiegherò per filo e per segno cosa significa essere in una tempesta di insulti. Io sono una persona diversa, non accuso nessuno, non voglio cadere nel gioco di chi odia”.
Nemes Sicari
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