Ci sono due Italie che si scontrano, come Davide contro Golia.
C’è un’Italia europeista, atlantista, delle élite finanziarie.
E’ la stessa che si batte per i cosiddetti diritti civili (LGBT, aborto, utero in affitto), che poi sono i desideri o pretese dell’individuo atomizzato, disconnesso dalle comunità naturali di appartenenza (la famiglia, la terra dei padri).
Isolato, finisce per diventare solo un pezzo dell’ingranaggio di un sistema che lo riduce a oggetto di consumi indotti.
Ingranaggio “non pensante” di una macchina teleguidata da chi possiede i veri strumenti del potere. “L’uomo a una dimensione” tanto per citare un autore (non nostro) come Herbert Marcuse.
Questo potere ormai non ha più bisogno di nascondersi, agisce allo scoperto. Divulga documenti partoriti dallo World Economic Forum di Klaus Schwab, mette suoi uomini a capo di governi senza alcun consenso popolare (Monti, Draghi) e prepara un futuro distopico in cui pochi eletti…da nessuno, decidono della vita dei popoli.
Il valore positivo delle crisi
Questi signori hanno esplicitamente affermato il valore positivo di momenti di crisi (pandemia, carenza
di fonti energetiche, crisi economica) quale occasione per uccidere definitivamente la piccola impresa a favore delle grandi concentrazioni multinazionali e per far si che i singoli Stati, con i loro governi fantoccio, deleghino funzioni e poteri a strutture
sovranazionali che non hanno alcuna legittimazione popolare.
Legittimazione che non può limitarsi ai riti elettorali di un sistema partitocratico che sappiamo essere sempre stato la foglia di fico dietro cui si nascondono e si muovono i
burattinai che abitano le stanze dove si esercita il potere reale.
Qui si tratta di catalizzare e dare voce a tutte quelle forze, quegli uomini e donne che non hanno smesso di pensare con la propria testa, che vogliono riappropriarsi del proprio destino e che costituiscono l’altra Italia.
Quella di chi crede in valori non negoziabili, che non sono retorica ma vita vissuta: la famiglia naturale fatta da un uomo, una donna e da figli che non si abortiscono, il proprio lavoro svolto onestamente, il senso dell’onore e il rispetto della parola data, l’orgoglio di
appartenere ad una comunità che ha un grande passato, ma vuole avere anche un grande futuro, quella di chi sa rivolgere gli occhi al
Cielo e non si accontenta di essere plebe a cui basta dare “panem et circenses” ma vuole essere popolo cosciente della
propria dignità.
C’è, dunque, chi ha teorizzato la crisi come opportunità per realizzare gli obiettivi mondialisti. Ebbene la crisi può essere un’occasione anche per chi rema in senso opposto.
Non so quanto si possa far conto su chi, da posizioni istituzionali e con un rilevante consenso elettorale, ha assunto un ruolo di opposizione spesso timida e contraddittoria, ma esiste anche una galassia fatta di realtà, sia pur eterogenee, accomunate dalla
volontà di resistere e opporsi alla sovversione autoritaria dei vari Schwab, Soros, Monti, Draghi.
Sono movimenti di opinione, siti di controinformazione, associazioni culturali e politiche con cui, forse, è possibile costruire un fronte alternativo.
Certo può sembrare la lotta di Davide contro Golia ma vale la pena di mettere mano alla fionda.