Germania in tilt per le proteste: Scholz latita – In Germania la sollevazione popolare sta dando fuoco alle polveri: si apre, con agitazioni estese a parecchi comparti, una stagione di scioperi e rivendicazioni che potrebbe far tremare il governo tedesco.
Mezza Germania in piazza
I settori del trasporto, dell’agricoltura, degli artigiani e perfino dei medici, sono in subbuglio e la questione non promette nulla di buono all’orizzonte.
L’Iva al 19%, il mancato tetto al prezzo dell’energia, le accise sulle emissioni di CO2 e del pedaggio autostradale per il trasporto delle merci sono i nodi caldi che il governo deve risolvere in fretta prima di trovarsi a fronteggiare trattori e mezzi pesanti che paralizzerebbero strade e autostrade.
Il Governo federale latita
La politica invece di ascoltare la vox populi, leva la propria vox Dei, criticando le proteste ed elargendo contentini di compromesso, parlando di cautela, scontentando le masse.
Ovviamente, la politica tedesca teme che l’estrema destra possa porsi alla guida della protesta ed agita lo spauracchio Nazionalsocialista, così come in Italia si teme il ritorno Fascista, le due sole forze politiche nate dal popolo per il popolo, che sono state e sono l’incubo dei marchettari democratici, dei banchieri e di chi dirige la regia della migrazione forzata, della questione climatica e del gender fluid.
I popoli contro le élite
Guardiamo con attenzione e speranza al popolo tedesco, o che, quantomeno, possa posare la prima pietra di una rivoluzione mondiale contro l’agenda 2030 e i suoi obiettivi.
Gli accadimenti di questi anni hanno mosso il sottosuolo della cultura politica e dato il via al sorgere di una nuova coscienza storica e la speranza è sempre l’ultima a morire.
Cristian Borghetti
Il 2diPicche lo puoi raggiungere
Attraverso la Community WhatsApp per commentare le notizie del giorno: Community WhatsApp
Unendoti al canale WhatsApp per non perdere neanche un articolo: Canale WhatsApp
Preferisci Telegram? Nessun problema: Canale Telegram