Milano: tendono un cavo in circonvallazione, ma è solo un gioco – La notte del 3 gennaio, un uomo di 24 anni è stato arrestato per strage e attentato alla sicurezza dei trasporti per aver teso un cavo d’acciaio ad altezza d’uomo lungo le corsie di viale Toscana, a Milano, fissandolo a una pensilina dell’ATM e a un albero, insieme ad altre due persone che non sono ancora state identificate.
Sul posto sono intervenuti i carabinieri che sono riusciti a bloccare il giovane milanese mentre i due ragazzi che erano con lui erano fuggiti in sella a uno scooter.
Il ragazzo ha ammesso dia ver fatto tutto per gioco e per noia, non pensando alle gravi conseguenze a cui tale gesto avrebbe portato.
I nuovi barbari
Questo è solo l’ennesimo episodio di giovani allo sbando senza valori.
Milano come, ormai molte città italiane, sono preda di questi adolescenti mossi da noia, stupidità e la voglia di apparire forti e senza paura (i social media sono una potente cassa di risonanza), ma è soprattutto la totale mancanza di regole e di rispetto verso i principi umanitari della convivenza civile.
Questi giovani allo sbando, che non amano le prediche, vengono attratti da identità forti e si aggregano, come ad esempio il fenomeno delle babygang che a Milano è un vero e proprio problema; non hanno idee proprie perché manca una guida sana che indichino loro quali sono i veri valori, ormai sia la scuola che la famiglia ha demandato la loro educazione alla televisione ed ai social, facendo crescere questi giovani in una realtà distorta, ove tutto è possibile e dove non vi sono conseguenze e si crede di vivere in completa impunità.
Impunità garantita da un sistema giudiziario che permette, nel caso in questione, al gip di ritenerla “una condotta assurda” ma, nel provvedimento di convalida dell’arresto, di lasciare solo l’accusa di blocco stradale. Reato ascritto normalmente a chi blocca il traffico durante una manifestazione.
In fondo il signor Balocco, nell’interrogatorio ha garantito che: “Io stavo solo facendo il pagliaccio, era un gioco e non una trappola”
Povera anima bella, pensava di essere in un livello di GTA, il gioco per Playstation, dove si vince commettendo reati (virtuali)
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