Assaltata la sede romana di ProVita&Famiglia – Durante la manifestazione di ieri a Roma, dove hanno sfilato dagli esponenti politici al mondo riconducibile al femminismo militante e i centri sociali, è stata assaltata la sede romana di ProVita&Famiglia. Di fronte alle vetrine della ONLUS la polizia ha dovuto contenere fisicamente i manifestanti che intanto lanciavano vernice e fumogeni contro le pareti dell’edificio che ospita la Onlus.
Gli obiettivi della sinistra
Emerge chiaramente che lo stracciarsi le vesti per il tragico omicidio di Giulia, che il chiedere scusa senza motivo di essere uomini da parte di ministri e quadri del centrodestra, fosse solo un buon motivo per la sinistra (dal PD ai centri sociali, dai sindacati alle femministe senza eccezione) di alzare la posta e colpire tutti i nemici che si mettono di traverso alla loro gioiosa marcia verso il futuro radioso.
Futuro radioso che sempre prende le sembianze dell’incubo sovietico, dell’uomo nuovo non più Uomo (o Donna) ma automa del Sistema.
L’evidenza di questa, ormai per molti, certezza è data dagli avvenimenti di queste ultime ore.
Una bella e gioiosa manifestazione (fa orrore solo a pensare che il motivo è un omicidio di una giovane donna, cosa ci sia di gioioso nel manifestare?) che porta ad assaltare la sede di una Onlus che ha come scopo difendere la vita indifesa.
Assaltata la sede di ProVita
Cosa c’entra chi difende la Vita con l’omicidio di Giulia?
Perché assaltare la sede di ProVita?
È palesemente solo una scusa che evidenzia la necessità delle sinistre tutte, nessuna esclusa, di alzare l’asticella delle loro pretese infami.
I compagni che sbagliano
La sinistra democratica farà distinguo sull’accaduto, magari condannerà ma non taglierà mai il filo rosso di sangue che lega i moderati dai terroristi, passando per i giovani esuberanti e le donne disturbate dal patriarcato.
Quindi fatevi una ragione, le sinistre, usano in modo ignobile le morti, le tragedie e le debolezze dei loro nemici che credono, gli utili idioti, di essere solo degli avversari.
Uomo avvisato…
Alfredo Durantini
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