Gaza, il cimitero di bambini – Il 20 novembre è la giornata mondiale dell’infanzia e dell’adolescenza ed è un dovere morale ricordare chi, in questi ultimi tempi, è privato non solo del suo diritto all’infanzia ma anche alla vita.
Parliamo di Gaza dove secondo l’Unrwa, l’Agenzia delle Nazioni Unite per il soccorso e l’occupazione dei rifugiati palestinesi nel Vicino Oriente, ogni dieci minuti un minore viene ucciso e due restano feriti.
Per il ministero di Hamas le vittime sono più di 10mila: dal 7 ottobre sarebbero state uccise “10.022 persone, tra cui 4.104 minori e 2.641 donne”. I feriti sarebbero 25.408.
La confusione sui numeri
Numeri non verificabili, anche se nei giorni scorsi il segretario generale dell’Unrwa, Philippe Lazzarini, li aveva ritenuti plausibili alla luce del dato delle vittime (salite a 88) tra gli operatori dell’Onu.
Il Pentagono si limita a parlare di migliaia di vittime civili.
Il numero di bambini uccisi in sole tre settimane a Gaza è superiore al numero di bambini uccisi in conflitti armati a livello globale – in più di 20 Paesi – nel corso di un intero anno, negli ultimi tre anni.
È questo l’allarme lanciato da Save the Children, l’Organizzazione internazionale che, da oltre cento anni, lotta per salvare i bambini.
La strage dei bambini
Secondo i dati diffusi rispettivamente dai Ministeri della Sanità di Gaza e Israele, dal 7 ottobre sono stati segnalati più di 3.257 bambini uccisi, di cui almeno 3.195 a Gaza.
Il bilancio delle vittime è probabilmente molto più alto, poiché ad essi si potrebbero aggiungere circa 1.000 bambini dispersi a Gaza che si presume siano sepolti sotto le macerie.
Ai 4000 bambini morti a Gaza si aggiungono almeno 6.360 bambini feriti e il rischio che muoiano a causa delle ferite non è mai stato così alto.
In ospedale si muore
Le Nazioni Unite hanno riferito che un terzo degli ospedali della Striscia di Gaza non è più operativo a causa dei tagli all’elettricità e dell’assedio totale da parte del governo di Israele, che blocca l’ingresso di beni come carburante e medicine.
Uno scenario disumano dove la carenza di anestesia ha costretto il personale medico ad eseguire amputazioni a bambini senza alcun sollievo dal dolore.
Questo secondo quanto riportato da Medici senza Frontiere.
Cimitero di bambini
E, a proposito di ospedali, a Gaza gli ospedali e le strutture sanitarie, oltre a soffrire di gravi carenze, sono sotto attacco, mettendo così in serio pericolo migliaia di pazienti, tra cui donne incinte e neonati.
A Gaza oltre metà degli ospedali, ossia 22 su 36, “non sono funzionanti”, questo secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS)
Ma non è finita qui, nel più grande ospedale di Gaza, Al Shifa, i neonati prematuri vengono avvolti in carta stagnola e messi accanto all’acqua calda nel disperato tentativo di salvarli in quell’ inferno.
Nuove vite che nascono in uno scenario di morte ed esasperazione.
Si parla di circa 15. 000 bambini che nasceranno a Gaza tra il 7 ottobre e la fine del 2023.
Bimbi che prendono vita in un contesto catastrofico dove le donne incinte o che allattano hanno serie difficoltà nel trovare cibo, l’acqua pulita scarseggia e le medicine si stanno esaurendo.
Ad uccidere queste creature non sono solo i raid ma anche l’assenza di acqua potabile.
La morte dei bambini, in particolare dei neonati, dovuta alla disidratazione rappresenta una minaccia crescente, ha denunciato l’Unicef.
Sangue sul sangue di piccoli innocenti che ha portato la direttrice generale dell’Unicef Catherine Russell a parlare di cimitero di bambini.
I danni psicologici
Un vero e proprio inferno che compromette seriamente la salute mentale dei piccoli che vi sopravvivono.
Gli esperti di salute mentale di Save the Children parlano di episodi estremamente traumatici per i bambini, che si manifestano in: ansia, paura, preoccupazione per la propria sicurezza e per quella dei propri cari, incubi e ricordi inquietanti, insonnia, difficoltà a esprimere le proprie emozioni e allontanamento dai propri cari.
WCNSF
Tra i traumi più devastanti dei piccoli, c’è quello della perdita dei genitori, da aver portato i professionisti del settore medico a Gaza, tra cui Medici senza frontiere, a dar vita all’ acronimo WCNSF” (Wounded Child No Surviving Family) che tradotto significa Bambini feriti senza familiari sopravvissuti.
Un acronimo derivante dall’elevato numero di bambini rimasti orfani.
Eppure, chi osa denunciare questa mattanza di innocenti definendola “un cimitero di bambini”, come dichiarato anche dal segretario generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres, che ha invocato il cessate il fuoco, viene severamente attaccato da Israele.
Incrocio di accuse su X
Infatti, Cohen, suo ministro degli Esteri, su X non ha fatto tardare la sua risposta “Vergogna Antonio Guterres. Oltre 30 minorenni, fra cui un bebè di 9 mesi e bambini che hanno assistito all’assassinio a sangue freddo dei genitori, sono trattenuti a Gaza contro la loro volontà. A Gaza il problema è Hamas, non le azioni di Israele per eliminare questa organizzazione terroristica”.
Che piaccia o meno, Gaza è diventata un vero e proprio mattatoio di innocenti e la vera vergogna è indignarsi se si osa chiamare una simile carneficina di civili col suo vero nome “cimitero di bambini”.
Nemes Sicari
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