La rappresentanza del potere – “Abbiamo da vincere una guerra contro l’assurdo” sembra una frase surreale da leggere, ma purtroppo questa frase oltre che essere tragica sotto ogni profilo, ci fa anche riflettere sul fatto che dar battaglia a cose che più che ideologie sembrano assurdità, sia il risultato di un lassismo generale da parte di troppi.
Il tempo lavora contro di noi
Dobbiamo ammettere a noi stessi che certe cose andavano fermate molto prima, anche se non siamo ancora ad un punto di non ritorno.
La prima cosa che dobbiamo fare è smentire la retorica sul fatto che viviamo sotto istituzioni in grado di definirsi migliori di quelle di altre nazioni, la Repubblica Italiana infatti non è superiore a nessuno.
Il problema della rappresentanza
Nonostante alla fine si tratti di una brutta dittatura mascherata da democrazia, questa Repubblica si presenta come maggioranze ed opposizioni elette in partiti apparentemente alternativi tra loro, con figure istituzionali ricoperte da personaggi nominati da chi compone il governo, ed il Presidente della Repubblica stabilito congiuntamente da Camera e Senato.
Il Presidente della Repubblica dovrebbe essere una figura garante che rappresenta lo stato, ma appunto per “stato” ormai è chiaro che non s’intende certo il popolo.
Se lo stato non c’è
Al di là della propaganda autoreferenziale, ci siamo mai veramente chiesti come venga percepito questo stato dagli italiani?
Ad esempio, Mattarella è un personaggio rappresentativo per il popolo italiano?
Tralasciando Mattarella e Napolitano, chi li preceduti lo era a sua volta?
Abbiamo un grosso problema interno da risolvere.
La cosa che più ci deve far riflettere sull’autoreferenzialismo di questa repubblichetta è che sembra quasi che prima di questa ci fosse una sorta di periodo storico di perenne dittatura, o comunque di mala gestione se non addirittura di rappresentatività; alla quale come per miracolo sopperisce poi la stessa istituzione repubblicana.
Il sistema democratico potrebbe non essere eterno
Ma andando nel dettaglio, è davvero come ci dicono?
Abbiamo le istituzioni italiane migliori di sempre, perché prima era tutto da buttare?
Non bisogna sentirsi imbarazzati a dire che questo discorso faccia sorridere data la situazione nazionale, ma bisogna andare oltre prendendo il toro per le corna.
Ad esempio, la formula istituzionale corrente sembra intoccabile, ma di quanti stati europei la possiamo davvero dire migliore?
È un azzardo dire che ad esempio tutte le monarchie d’Europa siano migliori, oltre che per qualità della vita dei loro popoli anche per rappresentatività, di questa Repubblica?
Manca una figura carismatica
In cosa Mattarella per l’Italia sarebbe più rappresentativo di Filippo VI di Spagna o di Carlo III del Regno Unito?
Già solo pensare agli ascolti TV degli italiani quando parla Mattarella, rende perfettamente l’idea del discorso.
Tutto questo succede perché nessun Presidente della Repubblica può essere davvero “super partes” come si dice, proprio perché espressione di una parte politica (o comunque di una maggioranza politica), ma mai della sua totalità come invece accade proprio sotto le monarchie, specie quelle più antiche.
Proviamo ad esempio a pensare se fosse stato eletto Berlusconi invece che Mattarella, a sinistra lo avrebbero davvero percepito come il loro presidente?
Proprio da questi concetti bisogna ripartire se davvero vogliamo cambiare le cose.
Gianluca Cocco