Bologna, la moria delle serrande abbassate – Bologna, gennaio 2023: perse 317 attività.
Un dato allarmante, ma che non sorprende, ma conferma come l’attuale sistema sia nemico delle piccole e medie imprese.
La concorrenza della grande distribuzione
I colossi delle catene e il commercio in rete offrono una concorrenza spietata con prezzi più bassi e indubbia comodità della consegna a domicilio, benché spesso a discapito della qualità del prodotto e di un’assistenza adeguata nella scelta e nel post-vendita.
Le due facce dell’UE
Qui entra in gioco l’ambivalenza dello Stato europeo: da una parte si configura come un’organizzazione di stampo liberista, secondo la dottrina dello “Stato minimo” che lascia le imprese in balia del mercato che, inutile negarlo, sottostà alla legge del più forte; dagli altri manifesti rimasugli dello Stato socialista, pronto a spremere le imprese a suon di tasse e regole inapplicabili che significano o chiusura o delocalizzazione.
Un vicolo cieco
Queste due concezioni di economia non portano a nessuna praticabile via d’uscita. Checché ne dicano i feticisti dell’Europa, i fanatici del Pos, i nemici giurati dei piccoli evasori per necessità – amici di chi evade davvero per fare il furbo e che quasi mai paga il dovuto una volta pizzicato – e i nostalgici della falce e del martello.
Sostegno alle piccole imprese
Come nell’agricoltura e nell’industria, anche il commercio ha bisogno di una drastica rivoluzione che favorisca venditori e clienti, a livello di prezzi e comodità. I comuni si facciano quindi promotori di consorzi commerciali per agevolare il commercio locale, anche attraverso le consegne a domicilio, evitando lo sfruttamento di personale sottopagato di cui purtroppo troppo spesso si sente parlare.
Perché se non si cresce tutti insieme, la Nazione e destinata a sparire.
Lorenzo Gentile