Il paradiso degli orchi tedesco – “Blut und Boden”, in tedesco Sangue e Suolo: in linea con la Weltanschauung del Terzo Reich – la concezione del mondo – nel 1933, la Germania nazionalsocialista si assume l’onere e l’onore di educare i suoi figli, coltivando uomini e donne forti, in grado di costruire famiglie forti.
Figli della Patria, figli morali che appartengono alla Gioventù Hitleriana e alla Lega delle ragazze tedesche.
Che brutta fine Germania!
Novant’anni dopo, la “devastazione delle locuste” LGBT porta negli asili tedeschi un’educazione di profitto sessuale tramite le “stanze per l’esplorazione del corpo”, un eufemismo per dare un nome a luoghi in cui bambini fino a sei anni si spogliano e “giocano”, esaminando le parti messe a nudo e si toccano, sotto lo sguardo di adulti professionisti dell’infanzia, dicono loro, malevoli pedofili, denunciamo noi.
La rovina del mondo moderno avanza inesorabilmente.
I tempi in cui l’onore e la fedeltà, l’educazione morale, civica e fisica erano un valore indiscutibile da tramandare sono finiti.
Le camere del sesso per bambini
In questo mondo moderno i bambini sono definiti creature sessuali che, previo consenso dei genitori, possono essere guidati da adulti nella scoperta del corpo e della sessualità, cosa che secondo natura avviene a suo tempo e per propria esperienza.
Il cattolicissimo asilo Queen Maria di Tennenbronn è uno dei teatri in cui sedicenti educatori hanno tentato di imbastire un paradiso per pedofili, adducendo la necessità per bambini in tenerissima età di praticare una migliore comprensione del corpo, secondo regole non troppo rigide e prefissate. Bambine e bambini che si toccano a vicenda e un adulto che guarda, sempre che si limiti ad osservare.
Fermare questa macchina infernale
C’è bisogno di ulteriori spiegazioni? No, non aggiungo altro, ma chiunque provi amore per i propri figli dovrebbe accendere il cervello, prima di agitare a sproposito bandierine arcobaleno.
Le regole, stringenti o blande che siano, sono fatte per essere infrante o, come scrisse Charles Lemesle: “Le persone tendono a fare le regole per gli altri e le eccezioni per sé stesse…”
Cristian Borghetti