C’è stato grande scandalo per l’esibizione in un circolo “Arci” del gruppo P38-La gang . Eppure, è da almeno due anni e più che si manifestano nel panorama underground della sinistra e che vengono coccolati, a dispetto dei contenuti osceni e apologetici della violenza che caratterizzano le loro performance “trap”.
Un piazzale dove è impossibile mettersi a fare spettacolo senza permessi, visto che è sotto vigilanza h24. E il video, tanto per essere chiari, inizia con la campionatura dell’audio di Mario Moretti che giustifica l’assassinio del politico democristiano in una nota intervista con Sergio Zavoli. Su “YouTube”, caricato il 20 ottobre 2021, quel video è stato visto da 38,195 persone.
Un anno prima, invece, era stata caricata e diffusa sul loro canale (2 novembre 2020, oltre 43 mila visualizzazioni) l’iconica “Nuove Br”: dunque, chi permise di girare i video poteva ben sapere di che gruppo si trattasse. Se i quattro misteriosi cantanti dei “P38” con le parole ci vanno giù duro, non sono da meno i fans, i quali commentano così i brani: “Invece del microfono avete un’hazet 36!!”, scrive Cavolo Cammi. Yantra Colombo è esaltata: “La vostra rabbia proletaria esplode nelle cuffie come la strategia della tensione nelle piazze”. Ivan Ghollasi non si tiene: “Aspettiamo i concerti.. ma solo per andare a fa’ gli scontri dopo”. Francesca Manni, poi, la butta giù diretta: “Musica a parte, riformiamo le Br?”. Mentre Chief keef si fa cogliere dal dubbio: “Con la maglia della Nike fate i comunisti ahahahahahah siete spassosi”.
Insomma, il campionario dell’idiozia è completato, sopra e davanti al palco, da tempo ormai. L’unica consolazione, è che i “P38” sono solo stupidi, ma non pericolosi, non fosse per altro – come cantano loro stessi – per il fatto che, prima di immaginare di prendere a “turbo schiaffi Fusaro”, ammettono di essere solo ragazzi che “sbagliano tutti e non imparano c..” avendo le “sinapsi fuse dall’alcool”. Certo, resta il fatto che certi messaggi e certi slogan, alla lunga, potrebbero essere adottati da altri, magari non meno imbecilli, ma più sobri e, per tanto, che tutto ciò venga veicolato con la complicità delle pubbliche amministrazioni “rosse” – quelle che in Emilia regalano a queste realtà spazi e risorse incalcolabili – è francamente inaccettabile.