Esiste un accordo non scritto tra Meloni, Lagarde e Von Der Leyen? – Se qualcuno crede che la Meloni non si renda conto di quello che succede e di quello che sta per succedere, si sbaglia di grosso.
Sto parlando della vicenda migranti e della vicenda Bce, entrambe strettamente collegate.
Prima vediamo le due vicende prese singolarmente e poi vediamo come si congiungono, grazie al trio Meloni, Lagarde e Von der Leyen.
La vicenda economica
Il debito pubblico, a fine Luglio 2023, è salito a 2.859 miliardi e adesso siamo a fine settembre e possiamo tranquillamente pensare a un aumento di una ventina di miliardi in più.
Vedete che non drammatizza più nessuno la cifra? Vedete che nessuno si angoscia più di tanto l’alto livello di interessi passivi da pagare? Mica avete visto il Sole 24ore uscire col titolone a sei colonne “Fate Presto”.
Invece il debito pubblico viaggia verso i 3.000 miliardi e gli interessi passivi stanno per sperare i 100 miliardi/annui, su una spesa totale dello Stato di 900 miliardi.
Ma nessuno pressa la Meloni, non ci sono più le agenzie di rating, Standard & Poor’s o Fitch, a far presente con insistenza la situazione. Tutto tace da mesi.
C’è un motivo preciso e lo vedremo nel finale.
La vicenda migranti
Dopo la barzelletta del blocco navale, buona per acchiappare voti ma impossibile da attuare, non si può pensare che la Meloni non sia venuta a conoscenza dei modi realmente possibili per bloccare gli sbarchi.
Fa persino ridere il suo atteggiamento amicale col premier britannico Sunak, visto che la Gran Bretagna ha optato per il modello Australia, ovvero per la creazione in Ruanda di un’area protetta dalla stessa Gran Bretagna (con tanto di strutture mediche, mense e alloggi) dove riportare i clandestini che non scappano da nessuna guerra, lasciandoli poi liberi di scegliere se rimanere nella struttura o se andarsene liberamente verso i loro paesi d’origine.
Con un metodo identico l’Australia ha abbattuto a zero l’enorme numero di sbarchi precedentemente subito.
Da notare che la Danimarca, membro della UE, sta valutando una soluzione identica se Bruxelles li dovesse costringere a una ridistribuzione dei clandestini che sbarcano in Italia.
Bruxelles ha provato a mettere di mezzo la Corte europea, di cui la Gran Bretagna è ancora membro, ma Sunak sta dimostrando di fregarsene altamente, perché il modello Australia rispetta tutti i canoni di civiltà.
Infatti, a ogni clandestino per il quale viene dimostrata la fuga da un conflitto o una persecuzione politica o tribale, viene rilasciato il visto di soggiorno permanente.
Dunque, la Meloni saprebbe come fare e invece sembra voler battere ogni record di arrivi.
Per di più, accetta di guardare gli aiuti alle ong della Germania che poi invece blocca la ridistribuzione degli arrivi.
Non sembra una pagliacciata?
Ma, anche in questo caso, c’è un motivo e adesso lo vedremo.
Aumentare la quota di stranieri in Italia in cambio dei soldi dalla BCE
Ormai è chiaro lo scambio di operazioni tra la Meloni e la Lagarde, sorvegliato e garantito dalla Von der Leyen: noi portiamo la quota di stranieri almeno al livello di Francia e Germania, e la Bce ci manda i soldi per sfondare qualsiasi tetto di indebitamento.
Perché questo scambio?
La Francia (come la Gran Bretagna), da sempre, è piena di stranieri per via delle passate colonie. La Germania, per calcoli mal fatti, si è riempita di lavoratori islamici come manodopera per i turni notturni delle fabbriche e, adesso, come la Francia si trova in mezzo a enormi problemi di integrazione, se mai ce ne sarà una possibile.
L’Italia, seconda potenza industriale della UE, faceva eccezione, con una popolazione molto restia al Pensiero unico e alla Cancel culture. Un pessimo esempio per tutta la UE, specie per le working class tedesche e francesi, con i partiti anti Bruxelles in agguato. Oltre all’invidia di Francia e Germania per la situazione italiana, ovvero volevano vedere anche in Italia i problemi tipici dell’immigrazione, specie quella islamica.
Hanno iniziato a rilassarsi quando hanno visto le periferie in ostaggio anche da noi.
Come hanno rimediato?
- Primo, hanno portato, complici Ciampi, Prodi e Draghi, l’Italia nell’euro, per farle perdere competitività nei prodotti e costringerla a stampare titoli per ovviare ai mancati introiti.
- Secondo, hanno prestato con una corda lunga i soldi all’Italia, per strozzarla nei debiti.
- Terzo, Hanno scambiato il flusso dei soldi, sempre più necessari, con l’inerzia sull’arrivo degli africani in Italia.
Pronti al gran finale?
Si inizierà a breve con l’approvazione del Mes facendolo sembrare come una transazione con qualche vantaggio per l’Italia. O il Mes o un simil Mes. Quando sarà il momento, vedremo tutti la formula ad imbroglio scelta da loro.
Poi arriverà una troika in uno stile greco meno evidente (magari con “tecnici” italiani), che interverrà con tagli sulle pensioni, sulla sanità, sulla ricerca universitaria e con una patrimoniale sugli odiatissimi risparmi degli italiani.
Che ci ricaverà la Meloni da tutto questo? Sono in gioco i posti da satrapo per un’Italia colonia di serie B. Sarà pure di serie B, ma, da satrapo soffri di meno.
Carlo Maria Persano