Tutelare la nostra lingua – La Nazione indica un insieme di persone, unite dalla stessa etnia, cultura, lingua, usanze e costumi, e assume delle connotazioni anche socioculturali.
Quindi, etnia ed una lingua comune son le prime fondamenta di una nazione.
Venendo meno una delle due il concetto di gruppo o nazione, viene meno ora ad oggi qual è lo stato di salute della lingua italiana?
Anglicismi all’arrembaggio
L’italiano è una lingua che oramai sta pian piano scivolando verso l’oblio, e tra non molto verrà sostituita dalla lingua inglese.
Orami, specialmente nelle giovani generazioni la lingua inglese ha soppiantato diversi termini e modi di dire della lingua italiana, ad esempio, chi conosce la lingua inglese può accedere alla maggior parte delle informazioni che esistono, specialmente in rete.
Oramai l’italiano è relegato solo all’uso familiare e colloquiale.
Per diversi secoli, la lingua italiana è rimasta pressoché intonsa, il suo utilizzo era limitato alla tradizione letteraria. Parlato da una minoranza colta, il resto della popolazione si esprimeva attraverso una varietà di dialetti locali.
Un regalo degli alleati
Con l’infausto esito, poi, della Seconda Guerra Mondiale che vide come potenze vincitrici i paesi Anglofoni, arrivò la contaminazione dell’inglese come un illusorio nuovo stile di vita; il modo di vivere americano, che simbolizzava una finta libertà ed una falsa prosperità, si insinuò nella vita degli italiani insieme al lessico angloamericano.
I messaggi dei mezzi di comunicazione e delle imprese pubblicitarie iniziarono a sfruttare la sinteticità e l’originalità della lingua inglese.
I prodotti e le tecnologie sviluppate negli Stati Uniti suscitavano, qui da noi, grande desiderio e trasmettevano l’idea di benessere, e proprio dagli USA, nella seconda metà degli anni ’40, arrivarono nuovi termini che contaminarono la lingua italiana.
L’assimilazione della terminologia inglese si spiega, poi, in larga parte con la diffusione accelerata, nell’ultimo ventennio, delle tecnologie digitali, dei canali TV satellitari e di internet.
Gli esempi quotidiani
Non mancano poi, storpiature create di sana pianta, con fenomeni “caserecci” di termini inesistenti nel mondo anglosassone. Pensiamo, ad esempio, al termine Smart working (lavoro agile secondo una corretta traduzione in italiano), necessità venutasi a creare in tempo di periodo pandemico che invece nella lingua inglese si dice working from home, da cui l’acronimo WFH, oppure remote working, oppure, in tempi più remoti del termine box per indicare il posto di stazionamento di una automobile che in inglese si dice garage.
Che brutta fine
L’Italia ha donato, nei secoli, al mondo bellezze artistiche di valore inestimabile ed invenzioni straordinarie, primeggiando in tutti i campi tecnologici e del design, e che ha rivoluzionato settori come la moda, il cinema e la gastronomia, influenzando le altre lingue arricchendole di termini italiani o derivati dall’italiano, ora, è a rischio di essere surclassata.
Sul piano inclinato
Tutta questa ingerenza di termini anglosassoni nella nostra lingua porterà, tra qualche decennio, inesorabilmente alla sua mutazione e a una inesorabile estinzione. I nostri discendenti, tra non molto, parleranno una lingua più simile all’inglese, magari infarcita, impreziosita di alcuni termini che erano propri della lingua italiana.
Paolo Ornaghi