Bilancio negativo per un governo di peones – A un anno di distanza dalla vittoria della Meloni è giustamente tempo di bilanci e nessuno potrà avanzare l’alibi del “ma ancora non ha iniziato, lasciamola lavorare…”.
Oggi la situazione è chiara su tutta la linea e possiamo dire che tanto negli affari interni che in quelli esterni la valutazione del governo di centrodestra è ampiamente ma molto ampiamente negativa.
Un governo Draghi con la fiamma tricolore in mezzo
Per quanti mesi abbiamo dovuto sopportare la giustificazione degli errori con frasi di nessun conto tipo “Se no vincevano quelli…” cui giustamente sono seguite le risposte di chi ha osservato che a furia di esprimere questo concetto, i nuovi governanti sono diventati esattamente come quelli.
E non pochi sono stati coloro che hanno rimarcato la sostanziale continuità della Meloni con il precedente governo di Mario Draghi. Questo primo anno di governo è stato un anno di continui tradimenti e il governo di centro destra ha fatto tutto il contrario di quanto aveva promesso nel corso della campagna elettorale e nei mesi precedenti.
Nato e Zelensky
Gettato il sovranismo alle ortiche, Giorgia Meloni è diventata il campione dell’atlantismo made in Italy, piegandosi completamente alle folli scelte della NATO e degli americani, trascinando il Bel Paese in un’avventura militare che ha devastato i nostri rapporti politici e diplomatici con la Russia, esponendo l’Italia a gravi ritorsioni.
L’appoggio militare a Zelenski ha comportato gravissime conseguenze economiche che sono entrate direttamente nelle tasche degli italiani.
L’aumento dei prezzi energetici, l’aumento dell’inflazione, il carovita con i prezzi dei generi alimentari di prima necessità in continua ascesa e di fatto fuori controllo, hanno provocato dei danni irreparabili alle aziende costrette a chiudere e alle famiglie che non riescono a far quadrare i conti della spesa.
Mentre il Pil è in discesa e non riesce a riprendersi, la disoccupazione, al di là dei rapporti ufficiali, è diventata cronica in special modo al Sud dove milioni di individui vivono in stato di totale povertà. E di certo l’aumento dei vitalizi ai parlamentari in carica e no, ha rappresentato un vero e proprio schiaffo in faccia a chi lotta quotidianamente e disperatamente per la propria esistenza.
Il nemico degli italiani si chiama BCE
Non solo il governo, ormai prono alle logiche liberiste, non ha saputo né voluto inaugurare una politica dei prezzi capace di rilanciare la domanda interna e di dare ossigeno alla produzione italiana ma ha accettato supinamente con qualche mugugno di poco conto il continuo aumento dei tassi di interesse imposto prepotentemente dalla Presidente della BCE, Christine Lagarde, un personaggio tutto orientato a favorire il potere della finanza a scapito delle popolazioni del Vecchio Continente.
A farne le spese sono stati soprattutto gli italiani che hanno visto raddoppiare la rata dei mutui abitativi e i giovani che hanno perso la speranza di riuscire a comprarsi un appartamento per quanto piccolo. Anche quella del reddito di cittadinanza è stata una triste storia che ha mostrato tutta l’improvvisazione e l’incapacità del governo di trasformare una legge sbagliata in una fonte di risorse.
Il governo immobile
Infatti, non ci sarebbe voluta una grande scienza per organizzare e avviare i percettori del reddito a una serie di corsi di formazione per artigiani, falegnami, elettricisti, idraulici, giardinieri, infermieri che tanto scarseggiano nel nostro paese.
E così pure per agronomi, viticultori, tecnici della lavorazione delle olive (frantoiani) e quant’altro.
Di certo l’Italia ha anche bisogno di operatori ecologici ma il governo non è stato e non è in grado di organizzare e mettere a frutto le risorse che ha a disposizione.
Invece di fare tutto questo il CDX si è accontentato di varare provvedimenti in stile elemosina camuffati con tessere alimentari e similia.
Così, mentre l’Unione Europea è arrivata al capolinea e l’euro continua a perdere colpi giorno dopo giorno nei confronti del dollaro e delle altre monete internazionali, mentre il debito pubblico ha raggiunto lo scorso 15 settembre la cifra record di: 2.859 miliardi, il governo Meloni, con Rafffaele Fitto continua ad elemosinare i fondi del PNRR che sembrano costituire l’unica garanzia di liquidità avendo l’Italia rinunciato alla propria sovranità monetaria.
E che dire poi della questione clandestini? In questi giorni è apparsa tutta l’ipocrisia dell’Unione Europea che mentre l’Italia è oggetto di una vera e propria invasione, ha speso solo parole di circostanza. La Francia ha blindato con la polizia la frontiera di Ventimiglia schierando l’esercito sulle montagne.
Strozzati da Berlino
La Germania addirittura si è permessa di elargire fondi a iosa alle ONG che operano nel mare Mediterraneo favorendo gli sbarchi, offendendo la nostra sovranità nazionale e guardandosi bene dal portarsi i clandestini all’interno del proprio territorio.
Gli altri paesi fanno orecchio da mercante. Tutti appaiono ignorare la gravità della situazione che. così perdurando. vedrà e non a chiacchiere, una reale sostituzione etnica che farà di noi europei una esigua minoranza in estinzione.
Bei tempi quando la Meloni invocava il blocco navale. Tutte chiacchiere, tutta aria fritta che finirà per logorare un governo non di patrioti ma di mediocri individui che definire traditori epocali è pur sempre poco.
Nicola Cospito