Suicidio tra i giovani, intervista a Sabrina Porro – Il 10 settembre è la Giornata mondiale per la prevenzione del suicidio, fenomeno che sta crescendo soprattutto tra i giovani. Se si analizzano infatti i gesti compiuti dai più giovani si parla di un tentativo di suicidio al giorno.
Le causa principali del suicidio tra i giovani sono: fallimento scolastico e bullismo. Ne parliamo con la psicologa e psicoterapeutra Sabrina Porro.
Dottoressa perché sempre più giovani trovano rifugio nella morte anziché in una richiesta d’aiuto?
Oggi si stima che i casi di suicidio siano in aumento soprattutto nella popolazione giovanile.
Questo Incremento si è registrato in seguito all’avvento della pandemia e del lockdown.
L’incidenza del suicidio è particolarmente elevata tra i giovani di età compresa tra i 10 e i 19 anni e rappresenta la quinta causa di morte più comune tra gli adolescenti.
I soggetti più a rischio sono i giovani insoddisfatti della propria vita che, allo stesso tempo, si trovano in una condizione di scarso benessere psicologico.
I motivi che spingono un giovane a rifugiarsi nella morte anziché esprimere una richiesta di aiuto sono molteplici, il suicidio è, infatti, un atto estremo, unico e risolutivo di un percorso di sofferenza, di un malessere estremo, di frustrazioni accumulate mai espresse.
La richiesta di aiuto non viene formulata perché per questi giovani disperati non esiste nulla che possa sanare quel dolore interiore. Il suicidio rappresenta una liberazione dal male di vivere.
Molti fattori che generano stress possono contribuire all’ aumento dei tentativi di suicidio negli adolescenti, tra questi: relazioni conflittuali con i genitori e stress scolastico, la morte di una persona cara, la notizia di un suicidio nell’ambiente scolastico o nel gruppo di amici, la perdita del ragazzo o della ragazza, essere oggetto di bullismo a scuola, un fallimento scolastico.
Tuttavia, queste situazioni stressogene solo raramente inducono un comportamento suicidario se non sussistono altri problemi di base, come la depressione che resta una delle principali cause di comportamenti autolesivi soprattutto nei giovani, anche l’abuso di alcol o droghe allentando i freni inibitori, può stimolare comportamenti suicidari, altre cause possono essere ricercate sempre in un disagio psicologico sottostante ed inquadrabile a livello clinico.
Il suicidio di Michele Ruffino vittima dei bulli, e il suicidio della diciannovenne nel bagno dell’Università Iulm, perché considerava la sua vita un fallimento, si sarebbero potute evitare?
Spesso, i tentativi di suicidio implicano un certo livello di incertezza relativamente alla volontà di morire o magari si rivelano essere una richiesta di aiuto.
E ‘importante sottolineare inoltre, che questi episodi non accadono mai per caso, né improvvisamente.
Per quanto l’estremo gesto possa essere impulsivo scaturisce comunque da un malessere profondo che in qualche modo si manifesta.
È possibile intervenire prima che questi gesti vengano messi in atto, prestando attenzione ad alcuni importanti campanelli d’allarme come i cambiamenti nel carattere, nello stile di vita dei ragazzi e la comparsa di una forma di isolamento sociale.
Ignorare questi segnali può essere molto pericoloso e in loro presenza non bisogna aver paura di chiedere aiuto ad uno specialista.
Inoltre, è importante stabilire una comunicazione sana tra i ragazzi ei genitori.
Spesso, infatti, fenomeni come il bullismo o cyber bullismo si consumano nell’assoluta inconsapevolezza dei genitori e sono causa di epiloghi drammatici per i più giovani che in quanto vittime non sono in grado di reggere da soli il peso della vergogna e dell’umiliazione subìte.
Tra i giovani suicidi ci sono anche casi come quello di Kailia Posey, la sedicenne morta suicida nonostante la brillante carriera che aveva davanti.
Cosa spinge un giovane talento a commettere un gesto estremo e con la capacità di nascondere le sue intenzioni?
Spesso nelle cronache si annoverano suicidi di giovani persone di talento, che avevano un futuro brillante davanti.
Le ragioni che portano questi giovani al suicidio sono tante ma non differiscono di molto da quelle degli altri ragazzi.
Sicuramente una depressione latente, non affrontata ma soffocata nel silenzio della propria solitudine.
In seconda istanza ma non meno importante sono le pressioni di una società che ha imposto dei sistemi valoriali basati sulla fama e sul potere economico.
Riuscire a mantenere quegli standard così elevati può rappresentare un problema soprattutto per la personalità di un giovane che in virtù anche della sua età, non si sente sufficientemente all’altezza o ha paura di deludere le aspettative delle persone che credono in lui.
Nemes Sicari