Oscurare i siti hot: che sia la volta buona? – Nel faccia a faccia tenutosi alla chiesa di San Paolo, al Parco Verde di Caivano tra Don Maurizio Patriciello, noto prete anticamorra, e la premier Giorgia Meloni il prete avrebbe chiesto di oscurare i siti hot.
“Io ho osato e, grazie a Dio, c’è stata una risposta” ha spiegato il parroco che aveva invitato il premier a Caivano dopo l’orrore che ha visto coinvolte le due cugine di 10 e 12 anni stuprate da un branco di adolescenti.
L’appello direttamente agli attori
Don Patriciello parlando con i giornalisti ha dichiarato di aver fatto una proposta a tutti gli attori e le attrici pornografici.
“Facciamo qualcosa per i bambini. Evitiamo la possibilità che si arrivi con facilità a questi siti”.
Un tema, quello dei siti porno, che vede intervenire tutta la politica da destra a sinistra.
La dichiarazione del ministro Roccella
Al riguardo è intervenuta Eugenia Roccella, il ministro per la Famiglia, la Natalità e le Pari Opportunità: “Oggi a Caivano è stata una giornata significativa per lo Stato, che ha dimostrato di esserci e di volerci essere è importante che anche oggi, in occasione della visita del presidente Meloni, don Maurizio Patriciello abbia rinnovato il suo appello per l’allontanamento dei minori dal porno. Un tema, quello dell’esposizione dei bambini alla pornografia, che abbiamo molto a cuore e sulla quale la risposta del governo sarà tempestiva. Si tratta di un impegno che in questi giorni abbiamo assunto con forza – conclude il ministro – e che è importante ribadire in una giornata come quella di oggi”.
La proposta di Calenda
Su Twitter anche l’intervento del leader di Azione Carlo Calenda: “Forse prima di arrivare all’oscuramento occorrerebbe rendere efficaci i divieti teoricamente già esistenti”, proponendo un sistema per autenticare l’età e che, oltre ad essere usato per limitare l’accesso ai social ai minori di 14 anni, può essere esteso a tutti i siti vietati, compresi i siti pornografici o violenti.
Posizioni che, sebbene differenti, hanno tutte lo stesso obiettivo: tutelare i minori dalla pornografia.
Rocco Siffredi e Selen a favore
In questa battaglia in prima linea c’è Rocco Siffredi che sostiene la posizione del ministro Roccella.
“Perché la politica si pone il problema solo adesso? Perché hanno permesso la proliferazione di siti pornografici in rete accessibili e gratuiti, fruibili con facilità da ragazzini giovanissimi, trasmettendo loro messaggi distorti sulla sessualità? Blocchiamo tutti i siti porno in rete. Se necessario, mi offro come portavoce e accetterei anche la chiusura del mio sito”.
Sul tema è intervenuta anche l’ex attrice pornografica Selen: “Non demonizzo il porno ma ha ragione la ministra Roccella”
L’ex diva del cinema hard propone come soluzione “Condanne severe ma anche formazione in famiglia e nelle scuole”.
Il caso di Firenze
Una situazione ormai sfuggita di mano e a confermarlo sono proprio le ultime vicende: dalla sentenza choc di Firenze che ha portato l’assoluzione di due diciannovenni dall’accusa di violenza sessuale per “errata percezione del consenso” di una ragazza allo stupro di gruppo di Palermo su una diciannovenne.
Una sentenza dove il magistrato ha sottolineato come i due imputati fossero “condizionati da un’inammissibile concezione pornografica delle loro relazioni con il genere femminile, forse derivante di un deficit educativo e comunque frutto di una concezione assai distorta del sesso”.
In riferimento ai fatti di Palermo basti pensare alla chat di uno dei carnefici.
“Lo schifo mi viene, perché eravamo ti giuro 100 cani sopra una gatta, una cosa di questa l’avevo vista solo nei video porno. Eravamo troppi. Sinceramente mi sono schifato un poco ma però che dovevo fare? La carne è carne”.
Condotte animalesche accompagnate da parole altrettanto cruente.
Una situazione agghiacciante che raggela ancor più il sangue se gli autori di questi abomini sono proprio i giovani.
Un contesto socioculturale su cui riflettere ma su cui prendere soprattutto i più che seri e dovuti provvedimenti.
E il fatto che Chiesa, politica e industria del porno siano sulla stessa lunghezza d’onda conferma come e quanto la situazione sia ormai degenerata.
Nemes Sicari