Troppi dialoghi, troppe negligenze – Gli uomini non aspirano all’immortalità. Aspirano all’eternità.
Non vivere per sempre nell’infinito susseguirsi dei giorni terreni, ma incontrare “il sommo bene” nell’eternità.
In questa ambizione c’è, con una evidenza che smentisce ogni ipotesi di ateismo, Dio.
La Chiesa sorvola sull’escatologia, quella del singolo, quella comunitaria e quella storica, ma non è scesa dalla sua cattedra: continua ad insegnare quasi solo la carità, a predicare la misericordia, ma trascura la verità nella sua pienezza.
Insegna Madre Teresa che senza preghiera la carità è nulla.
In preda ad un grande timore, quello dello scandalo, a Roma si vergognano di Cristo, massacrato sulla croce con una morte allora ritenuta infame e per questo riservata agli infimi e risparmiata ai cittadini romani.
Travolta dalla storia, la Chiesa dialoga con tutti coloro che della Chiesa non fanno parte senza insegnare l’essenziale ai fedeli; scimmiotta le ONG, esercita (e molto bene!) la filantropia però rimane pervicacemente nell’ambito dell’umano distribuendo pane materiale più che pane eucaristico.
Il cristianesimo ha senso se si oppone alla “saggezza” del mondo; se non lo fa tradisce sé stesso; se dialoga rinunciando alla verità tradisce la sua funzione prima, essenziale, irrinunciabile: testimoniare quel Vangelo che è La Parola, la definitiva Parola che Dio rivolge agli uomini.
Il cristianesimo è metastorico e la Chiesa può costruire dialoghi, non tra pari, ma tra docente e discenti.
Non di ecologia, non di accoglienza, non di cambiamento climatico si occupino vescovi e cardinali, perché è fondamentale che la Chiesa ritrovi la sua funzione di Mater et Magistra … e Magistra della Verità tutta intera!
Cosa accade quando non lo fa? Perché è tanto temibile che non lo faccia?
La risposta alla prima domanda è semplice; la risposta alla seconda è spaventosa: se non lo fa diventa una Chiesa inutile; è tanto temibile non lo faccia perché la sua negligenza spiana la strada all’anticristo.
Chi non riconosce più l’unicità di Cristo, il Risorto, invita in casa tutti i suoi nemici.
di Irma Trombetta