All’anima del ghiacciaio! – Esequie panteiste dell’ecumenismo sinodale
Il 25 luglio, data di per sé evocatrice di tradimenti e complotti, assisteremo ad un ulteriore passo verso la costruzione della nuova “Chiesa”, snaturata, sfigurata e non più cattolica.
Nella cappella della Visitazione dello Zugspitze, in Alta Baviera al confine con l’Austria, si terrà un rito funebre all’insegna dell’ecumenismo cattolico-protestante.
Concelebranti il “cattolico” don Florian Hammerl e il pastore della comunità protestante di Garmisch-Partenkirchen, Uli Wilhel. Ad essere officiate non saranno le esequie di una persona, bensì del ghiacciaio dello Zugspitze, vittima, nemmeno a dirlo, del riscaldamento globale.
Una misura pubblicitaria
Il curioso – se non fosse tragico – rito servirebbe, evidentemente, ad attirare l’attenzione verso la lotta al cambiamento climatico, imputato quasi esclusivamente all’azione dell’Uomo. Questa iniziativa, apparentemente bizzarra, è in realtà del tutto coerente anzitutto con l’ecumenismo conciliare, che sta imprimendo una brusca accelerazione alla trasformazione del cattolicesimo in una delle tante sette protestanti, e quindi con la “conversione ecologica” voluta da Bergoglio.
La fissa di Francesco
Quello prospettato dal papa argentino con espressioni forti quali “Nostra Madre Terra”, titolo di un suo libro ma rappresentata anche su una moneta vaticana da 10 euro, appare un cammino verso un credo panteistico e pagano, che attribuisce natura divina al creato, accantonando quasi completamente il Creatore.
Per un cattolico, oltre ovviamente alla propria genitrice naturale, non vi è che una sola Madre: la Santissima Vergine.
Non esiste nessuna Madre Terra.
Il pianeta è stato donato da Dio all’Uomo, e si trova pertanto, in posizione gerarchicamente inferiore. Certamente, un dono prezioso, di cui l’Umanità deve avere cura e rispetto. Certamente, se si ama il Creatore non si può che amare anche il creato.
Attenzione a divinizzare la natura
Ma senza attribuirgli carattere di divinità, che spetta solo a Dio. Viceversa, l’ottica della “conversione ecologica” – ma un cattolico di una sola conversione dovrebbe preoccuparsi: quella a Cristo! –finisce per divinizzare la Natura, ed ecco che il funerale di un ghiacciaio diventa un rito perfettamente normale.
Anche in questo episodio si vede una Chiesa tutta intenta a inseguire il mondo, nella fattispecie nell’ossessione per la bufala del riscaldamento globale dovuto all’attività antropica – quando fior di climatologi dimostrano che periodi di riscaldamento della Terra si sono sempre verificati, alternandosi ciclicamente a periodi di raffreddamento-.
La missione della Chiesa non è quella di uniformarsi al mondo ma, al contrario, di costruire un mondo che piaccia a Dio e sia conforme alla sua volontà. Ma di questa missione la Chiesa conciliare, oggi anche sinodale, sembra essersi dimenticata. Amnesie causate, probabilmente, dal caldo. Dovuto all’effetto serra.
Raffaele Amato