Le Audaci: il libro da regalare alle nostre figlie – In una società occidentale, attentissima ai bisogni di tutti – a parole – ma che dichiara costantemente guerra alla figura femminile intesa in senso tradizionale, c’è chi, continua, a fatica, a resiste.
Un esempio è il libro “Le Audaci” edito della casa editrice Ferrogallico. Un libro pensato per le bambine di oggi, che raccoglie le vicende di alcune donne che nella storia hanno dimostrato di saper incarnare le virtù tradizionali oggi perse, ostracizzate e derise.
Tante donne del mondo antico
Oggi a vincere nelle competizioni femminili abbiamo atlete trans, come successo di recente con la donna transgender Valerio Petrillo, “vincitrice” al mondiale paralimpico di atletica svoltosi a Parigi. Una figura in netto contrasto col capitolo dedicato a Cinisca, un’atleta spartana, prima donna della storia a vincere le Olimpiadi più di 2.400 anni fa e per ben due volte.
Oggi più che mai “Le Audaci” è un libro che ogni bambina dovrebbe leggere perché mette ordine nel caos moderno dove la donna è ridotta a merce o costretta a dover inseguire un ideale estetico dettato dal social di turno. Un capitolo è dedicato a Cleopatra, regina dal sangue macedone, capace di sedurre due uomini di spessore come Giulio Cesare e Marco Antonio.
Oggi più che mai un libro ostinato e contrario da donare alle proprie bambine perché diretto ad esaltare le potenzialità delle donne non solo a livello fisico ed estetico ma soprattutto culturale ed intellettivo.
Atene del V secolo ed età alessandrina
Basti pensare al capitolo dedicato ad Aspasia, moglie di Pericle e grande animatrice di consessi culturali dell’Atene del quinto secolo. Aspasia “Un vero modello di intelligenza”, viene così descritta da Socrate, uno dei padri della filosofia occidentale.
Un capitolo viene dedicato ad Ipazia, maestra di filosofia ed astronoma dell’età alessandrina, così innamorata dei suoi studi da restare nubile per tutta la vita.
Monografie che parlano di cultura, orgoglio e dignità: valori oggigiorno sempre più sotto attacco tra beceri modelli di influencer prive di un bagaglio culturale e di donne che fanno carriera su Onlyfans, insegnando alle nuove generazioni che “al giorno d’oggi vince il più furbo”.
La virtus romana
Due capitoli sono dedicati ovviamente alle matrone romane, esempio sanamente latino di virtù.
Cornelia Scipione, figlia del celeberrimo Scipione l’africano, madre di Tiberio e Caio Gracco, che insegnò loro il coraggio l’eccellenza e la forza d’animo, ossia i modelli della Virtus latina dei tempi repubblicani e che fieramente mostrava i figli come “i suoi gioielli”.
Livia Drusilla Claudia, moglie dell’imperatore Augusto che incarnò per 50 anni tutte le virtù della matrona romana.
L’amor di patria
Non mancano pagine dedicate alle donne che hanno votato la propria vita alla patria: Budicca, regina degli Iceni protagonista nel primo secolo della più grande rivolta armata della brittania contro la dominazione romana. La sua dignità si vedrà quando la regina e le sue figlie, piuttosto che subire l’umiliazione di diventare bottino di guerra dei romani, decideranno di darsi alla morte.
Non solo, tuttavia, esempi dal mondo antico ma anche personaggi di epoca basso medievale che per via delle proprie vicende acquisiscono una modernità spendibile anche nel nostro secolo.
Per esempio, il capitolo dedicata a Jeanne de Belleville, “la Leonessa bretone”, moglie e madre che vendicherà l’assassinio del marito e l’onore della famiglia, diventando un pirata che diede filo da torcere ai francesi, alleandosi con gli inglesi, visto che suo marito era stato ingiustamente accusato di amicizie con questi ultimi.
Nemes Sicari