Donna di 89 anni violentata in casa, si cerca l’aggressore – Paralizzata dallo shock. È questo lo stato psicologico in cui versa una donna di 89 anni violentata nel garage di casa a Bassano del Grappa, nel Vicentino.
La violenza nelle mura di casa
Nonostante i tentativi di opporsi all’aggressione che l’ha colta all’improvviso, la donna è stata vittima di un uomo di origine africana che ha fatto irruzione nella sua casa, consumando una violenza sessuale sulla donna ormai inerme.
Sono state vane le suppliche dell’anziana al suo aggressore che ha consumato l’ignobile crimine.
Ignoto il colpevole
Il carnefice, coperto da una mascherina, è poi fuggito senza lasciare (per ora) traccia.
La vittima si è recata subito all’ospedale dove i segni della violenza sessuale sono stati confermati.
Un’atrocità che ha sconvolto il personale sanitario che ha avviato all’istante il percorso per raccogliere le prove del reato sessuale.
La notizia è stata pubblicata sabato mattina dal Giornale di Vicenza che ha ricostruito la vicenda, avvenuta un paio di giorni fa, sulla base della denuncia fatta ai carabinieri di Bassano che confermano l’accaduto.
Adesso si sta cercando di mappare le telecamere della zona e trovare le tracce per catturare il carnefice.
Il caso dei coniugi di Palagonia
Una vicenda che ne ricorda un’altra, a Catania, il 30 agosto 2015, quando una coppia di anziani è stata massacrata in casa a Palagonia.
Il carnefice è Kamara Mamadou, all’epoca diciottenne, condannato all’ergastolo dalla Corte d’assise di Catania con l’accusa di avere ucciso per rapina Vincenzo Solano, 68 anni, e sua moglie Mercedes Ibanez, 70, che sarebbe stata anche violentata
L’uomo è morto dissanguato, la moglie è stata lanciata dal balcone.
“E’ colpa anche dello Stato se i miei genitori sono stati uccisi, perché’ permette a questi migranti di venire qui da noi e di fare quello che vogliono”
Questo lo sfogo della figlia della coppia.
Una domanda che fa ancora più rumore, visti i continui casi di violenza per mano straniera che continuano a non arrestarsi.
Da Vicenza a Roma
Infatti, a pochi giorni di distanza dal crimine efferato consumato sulla ottantanovenne eccone un altro.
Questa volta la vittima è una giovane madre.
“Stavo uscendo dalla materna e avevo mio figlio in braccio. Ad un certo punto, mi hanno accerchiato quei due stranieri. Non ho capito subito cosa volessero. Poi mi hanno bloccata prendendomi per le braccia. Così mi hanno toccato le parti intime senza che io potessi reagire. Poi mi hanno strattonata, come se mi volessero portare in una zona appartata. Ho pensato che volessero violentarmi. Ho gridato con tutte le mie forze, opposto resistenza. Ad un certo punto mi hanno lasciato andare. Ma è stato terribile”.
È questa la denuncia della donna molestata sessualmente a pochi passi dalla scuola primaria “G. De Ruggero”, al Tiburtino (Roma).
Tutto è successo giovedì mattina, quando due stranieri l’hanno strattonata, bloccata e molestata pesantemente sotto gli occhi del figlioletto.
Sia la giovane madre che il piccolo sono stati soccorsi con un’ambulanza e portati in ospedale per essere medicati.
I delinquenti sono scappati prima che arrivassero i carabinieri. “Sono stati momenti terribili”, ha raccontato la donna al Messaggero.
Un incubo finito grazie ad una collaboratrice scolastica che, sentendo le grida disperate della vittima, ha allertato il 112.
La notizia si è diffusa tra le mamme della scuola materna che sulle chat di gruppo raccontano: “Era nel parchetto sotto scuola, hanno fatto cadere il bimbo, lei ha lottato, è caduta, volevano violentarla, è riuscita a divincolarsi e a chiedere aiuto nella scuola”. Poi la raccomandazione: “D’ora in poi parcheggiamo tutte vicine e stiamo attente”.
Donne che vivono nel terrore e tutto questo in uno Stato di diritto sempre in prima linea nella lotta contro la violenza sulle donne.
A quanto pare qualcosa è andato storto.
Nemes Sicari