Vandalizzata la lapide di Rolando Rivi: quando il ricordo fa paura – Vandalizzata la lapide in memoria di Rolando Rivi, il seminarista quattordicenne barbaramente ucciso dai partigiani nel 1945.
La tragedia alla fine della guerra
“Un gesto vergognoso, blasfemo, vile, assurdo” così Arenare Valerio, dirigente del Movimento Patria Nostra e de La Rete dei Patrioti ha commentato l’atto vandalico compiuto ai danni della lapide che ricorda il giovane seminarista, Beatificato da Papa Bergoglio nel 2013, torturato e ucciso dai partigiani nel 1945.
La lapide è situata a poca distanza dal luogo del martirio dove il seminarista cattolico fu ucciso.
Lo sfregio è avvenuto nella notte a Palagano, sull’Appennino Modenese. Rivi fu ucciso alle Piane di Monchio durante la Seconda guerra mondiale. Era il 10 aprile quando a soli 14 anni venne sequestrato, portato prigioniero e rinchiuso in un casolare per tre giorni, per essere brutalmente picchiato e torturato.
La dichiarazione di Arenare
“un atto di carattere ideologico – prosegue Arenare – perché la storia di Beato Rolando Rivi fa ancora male a qualcuno che preferirebbe fosse dimenticata o quanto meno minimizzata. Così come vorrebbero eliminare la storia delle tante vittime delle torture, stupri ed omicidi compiuti dai partigiani e dai loro cosiddetti alleati, quelle storie in cui i morti fanno ancora paura.
È un gesto vigliacco che ci colpisce profondamente perché ha offeso la memoria di un seminarista ucciso ad un età che si è poco più che bambini, un età che dovrebbe essere spensierata e gioiosa e che invece è stata stroncata da una mano assassina che colpiva indifferentemente uomini, donne, anziano e bambini nel nome di quella che loro chiamavano resistenza.
Ci auguriamo che vengano individuati i responsabili e che venga loro inflitta la giusta punizione. Chiediamo all’amministrazione comunale di Palagano di ripristinare il prima possibile la lapide di Beato Rivi restituendo a tutti coloro che rivolgono quotidianamente le proprie preghiere al giovane seminarista quell’immagine tanto cara.
Andrò personalmente, appena possibile, a Palagano per pregare sul luogo del suo martirio perché, al contrario di una fazione politica italiana, noi non vogliamo e non possiamo dimenticare la storia di Beato Rolando Rivi”.
Redazione