Alessandro e gli altri – Viene uccisa Giulia ed il suo bambino non ancora nato e l’Italia piange di dolore per i defunti e di rabbia per il mostro che li ha trucidati.
Lo sdegno si espande velocemente e si ingigantisce come un tornado perché con Giulia muore una creatura che non vedrà mai la luce…non c’è nessuno che non lo capisca e che non lo dica: un uomo che uccide il suo bambino è un orco, un diavolo!
Così giudica l’omicida, ed altrimenti non potrebbe, anche sua madre e lo fa in diretta perché ai nostri giorni nemmeno l’abisso gode del privilegio del nascondimento.
Pare odiarlo colei che lo ha partorito.
È sangue del suo sangue che ha versato il sangue di suo nipote, una belva senza nome.
Vittime dimenticate
Che ferocia questo bel barman da discoteca, questo longilineo viveur del Gin Lemon che si sbarazza delle persone come fossero cocktail malriusciti, che ferocia…ma nel baccano mediatico non mi pare che alcuno abbia giudicato allo stesso modo né lui né la sua fidanzata inglese quando hanno messo fine alla vita di un altro figlio che attendeva di nascere! Neppure sua nonna lo ricorda!
Come mai la stessa livorosa attenzione, lo stesso odio, lo stesso sconcerto non viene rivolto agli altri padri che, consenzienti, ogni giorno, lasciano le loro donne negli scannatoi italiani?
Sono, quelli, meno assassini di Alessandro Impagnatiello? O, invece, sono assassini che han trovato un sicario perfetto? Assassini nascosti dietro le parole “interruzione di gravidanza”? Assassini non perseguibili?
Il nascituro
Nell’epoca della ipersensibilità smoderata, nell’epoca della parola misuratissima e dell’inclusività perentoria, l’unico non degno di sensibilità, l’unico per il quale le parole sono nemiche (se si dicesse omicidio e non IVG molti si salverebbero!), l’unico che si può escludere da tutto, è il nascituro.
Mi domando se, per la sensibilità finissima che pervade la nostra società, qualcuno si sia chiesto chi abbia sofferto di più…il bimbo in grembo a Giulia o gli assassinati negli ospedali?!
Il bimbo di Impagnatiello morto nel ventre di sua madre per mancanza di ossigeno o l’altro suo figlio fatto a pezzi, arto per arto, o forse bruciato con le soluzioni saline, come migliaia all’anno solo in Italia?
Né più né meno del tombeur de femmes milanese, un esercito di uomini ha sulla coscienza figli mai nati assassinati in modo crudelissimo.
Non è dunque un particolare ciò che li accomuna ad Impagnatiello, il bruto, il pluriomicida , il mostro.
I complici
Anche altri, bruti, pluriomicidi e mostri che indossano il camice bianco, non faranno mai un giorno di galera, ma, come la pletora di anonimi padri e come Impagnatiello, troveranno un giorno un giudice infallibile e saranno condannati per quel che sono: assassini i primi, sicari prezzolati i secondi.
A tutti, però, è concessa la salvezza, ma va conquistata su questa terra e passa per la via strettissima del pentimento e, se il tempo è concesso, dell’espiazione.
L’assassino di Maria Goretti l’ha percorsa tutta quella via e ora, perdonato anche dalla madre della santa, è in paradiso.
Possano un giorno, quel paradiso così lontano e così vicino, goderlo tutti, anche chi ha ucciso i suoi figli, anche i medici abortisti…anche il povero, davvero poverissimo Alessandro!
Irma Trombetta