La vera colpa di Berlusconi – Quando un personaggio politico muore i commenti si sprecano, da quelli degli amici (veri o presunti) a quelli dei nemici che magari nell’occasione smorzano i toni riconoscendo qualche qualità anche nell’avversario che è venuto a mancare.
Nel caso di Berlusconi i commenti politici sono tutti un po’ fuori luogo: dai più favorevoli ai più duri. Non che Berlusconi non abbia agito anche in campo politico “sdoganando” la destra italiana e depotenziandola sul piano ideologico e dottrinario, ostacolando l’avanzata della gioiosa macchina da guerra della sinistra, contribuendo a trasformare la politica italiana da scontro politico in spettacolo da prima serata.
Un grande corruttore di menti
Ma quello che troppo spesso ci si dimentica a destra come a sinistra, è che il suo ruolo principale lo ha svolto da proprietario di TV, e in questa veste, dispiace dirlo, non ha giustificazioni o attenuanti di sorta. Lui è uno dei maggiori responsabili del crollo morale, intellettuale, estetico e culturale del popolo italiano.
Le sue TV, oltre a inflazionare il tempo dedicato dagli italiani a rimbambirsi davanti allo schermo, sono quelle che hanno insegnato a una generazione di ragazzine che la rinuncia a ogni forma di moralità, decenza e pudore è il giusto prezzo da pagare per il successo. Al confronto del martellamento di ragazzine presentate come carne in mostra i suoi festini privati che tanto hanno scandalizzato le sinistre sono solo uno scroscio di acqua in più che alimenta la grande fogna.
Il pallino proUSA
Altrettanto si può dire per l’americanizzazione del popolo italiano con il martellamento di stelline a cinque punte degno di un lavaggio del cervello di massa. Un lavaggio del cervello più subdolo e efficace di qualunque propaganda diretta. E che dire della sponsorizzazione di personaggi alla Costanzo che hanno omogeneizzato le menti degli italiani per decenni?
Programmi demenziali
Per non dimenticare l’abbassamento della comicità italiana, tradizionalmente intelligente e raffinata, ridotta dal berlusconismo televisivo a livelli demenziali prima ancora che immorali. Di fronte a questi dati di fatto, il suo operato propriamente politico appare consequenziale e in un certo senso secondario.
Perché è ovvio che se all’avanzata delle sinistre si oppone un modello di società liberale come quella propugnata dalle televisioni berlusconiane, gli italiani che sono rimasti tali (una minoranza) non possono che tirarsi fuori dal finto scontro centrodestra vs centrosinistra. L’abbassamento del livello qualitativo della politica italiana sarebbe stato impossibile e inaccettabile se prima e parallelamente non ci fosse stato un equivalente abbassamento estetico e spirituale attuato dal berlusconismo mediatico.
Non facciamone un nostro morto
Per questo, per quanto dispiaccia doverlo dire di un morto, basta quello che ha fatto come proprietario di TV a condannarlo come nemico storico dell’Italianità e della nostra cultura e tradizione nazionale. Cercare di giustificare o anche solo di attenuare le sue colpe storiche sarebbe solo ipocrisia che lasciamo volentieri ai suoi ex amici o sedicenti tali. E comunque, ora, non gli sarebbe neppure utile
Marzio Gozzoli