Boicotta North-Face – e non solo! – Questa è una delle piacevoli novità dal mercato statunitense in questo primo semestre 2023.
Dopo il lancio del “nationwide boycott” contro Anheuser-Busch che ha causato, all’azienda di BUD Light, un crollo delle vendite pari al -25% rispetto il maggio 2022, sono numerose le società in lista dei boicottaggi da parte dei consumatori stufi delle follie woke pro-gay.
Sono giustamente mal tollerate le promozioni pro LGBTQ+, i prodotti satanisti dedicati ai minori e non solo e le censurabili, come vedremo a breve, scelte di “testimonial” e “claim” pubblicitari.
Boicottaggi selettivi
Il fenomeno del “boycott” nasce dalla reazione disgustata di ampi settori della società civile americana alle iniziative di marketing delle principali aziende statunitensi. Che in un mercato fortemente competitivo le aziende cerchino di solleticare e acquisire ogni gruppo e sottogruppo di clienti è cosa che non scandalizza. Campagne pubblicitarie dedicate alle varie etnie in modo più o meno smaccato si vedono, negli USA, almeno da 50 anni.
La pubblicità come strumento di propaganda
I “commercial”, così come i “Caroselli” in Italia, sono da sempre sia uno spaccato della società che una rappresentazione addomesticata e condizionante delle “intenzioni di acquisto”.
In questi ultimi anni il fattore “educativo” nella comunicazione commerciale ha raggiunto livelli da propaganda politica tout court.
Il promuovere comportamenti conformi al pensiero globalista è diventato un vero assedio ai common people e alle loro abitudini di vita, premendo sulle fasce giovanili prima e sull’infanzia poi.
In questa tendenza s’inseriscono le lobbies che da minoranza vengono assurte a modello del presente o almeno di un “futuro migliore” (dove abbiamo già visto questo “inferno oggi per il paradiso domani”?) a cui adeguarsi presto e bene.
L’ideologia WOKE (sveglio) è questa: sei “sveglio” se ti adegui felice e contento di seguirne i dettami.
La minoranza LGBTQ+ (più ne hai più ne metti) è, tra le lobbies, la più rumorosa e fastidiosa per estetica, aggressività e capricci.
Considerando che le “L” e i “G” sono largamente rappresentati nelle società di pubblicità e comunicazione, non per particolari capacità ma, piuttosto, per una “solidarietà” tra lobbisti, la promozione dell’agenda LGBTQ+ così è naturalmente (sic) pervasiva.
Alla faccia della discriminazione ormai riservata solo a chi è eterosessuale.
Qualcuno resiste ancora
La corda tirata si sta rompendo, i NON LGBTQ+ , dopo aver dato ampi segni di fastidio, hanno raccolto gli inviti delle associazioni che hanno dato vita al “Nationwide Boycott” e segnato durissimi colpi ai fatturati e quotazioni di borsa delle società che esagerano con la propaganda pro-LGBTQ+ .
Oltre al caso Bud Light, -25% di fatturato tutt’ora in diminuzione, ci sono così in “via di briscola”:
Target (GDO) fortemente boicottata, per aver messo in vendita prodotti LGBTQ + “Satanist Pride” per bambini, ha dovuto ritirare i prodotti dagli store e adesso è accusato di aver “tradito” il mondo gay. La Direzione è fortemente preoccupata di un “effetto Bud Light” di crollo delle vendite.
L’azienda di abbigliamento The North Face con la collezione “Summer Pride” con una drag queen baffuta, “omosessuale nella vita reale” di nome “Patti Gonia” , che incoraggia i bambini a “fare coming out” come LGBTQ mentre promuove la nuova collezione “Pride”. L’azienda ha così presentato il tour promozionale: “Ci piace chiamare questo piccolo tour la nostra Summer of Pride! Questo tour ha tutto: l’escursionismo! Comunità! arte! lesbiche! lesbiche che fanno arte!”
Ford Motor Company che si è invischiata in una controversia, dopo che gli utenti di Twitter hanno evidenziato un annuncio che presenta il pick-up Raptor color arcobaleno come parte di una campagna chiamata “ridefinire il duro”.
Il Nationwide boycott è sul pezzo e, come dichiara Matt Walsh noto opinionista USA: “l’obiettivo è rendere il “Pride” tossico per i marchi. Se decidono di sbatterci in faccia questa spazzatura, sappiano che pagheranno un prezzo. Non varrà quello che pensano di guadagnare. Prima Bud Light e ora Target. La nostra campagna sta facendo progressi. Andiamo avanti”.
Non hanno neanche la decenza di nascondersi ormai:
Satana ti ama e ti rispetta per quello che sei… Le persone LGBTQIA+ sono spesso definite come figli di Satana o che vanno contro alla volontà di Dio. Staremo dunque con Satana (pic.twitter.com/FLsNZNzHNa — Scarlett Johnson (@scarlett4kids) May 20, 2023)