Fazio, Littizzetto e Saviano: a mai più rivederci – Diaspora Rai: non si placa il piagnisteo per Fazio, Littizzetto e Saviano. Il monopolio ideologico di viale Mazzini è giunto al capolinea. Che sia la volta buona – non senza un eccesso di ottimismo – che la Rai – pagata da tutti i cittadini – assuma il ruolo di vera TV di Stato, imparziale, in cui siano garantiti il dibattito e la critica?
Aria nuova finalmente?
I mostri sacri, guru dell’unipolarismo di sinistra, sono stati messi alla porta e a poco valgono i latrati dei sostenitori al grido dell’instaurazione di un regime che starebbe per trasformare la RAI nell’antica EIAR – di cui peraltro è discendente – come se fino ad ora, salvo casi rarissimi, la libera espressione fosse stata garantita a tutti. La verità è che la Tv di Stato ha per anni veicolato l’agenda progressista, senza possibilità di confronto nei salotti dei talk show come nelle trasmissioni a carattere più generalista, Festival di Sanremo in primis.
Pianti isterici
Innalzare cori di sdegno per una presunta censura a venire è quantomeno ridicolo e paradossale, tanto più che i paladini del politicamente corretto si saranno già accasati su reti come Fazio 1 Tv, Litti Tv o Canale Saviano, e lì dovranno dimostrare il proprio valore in base agli ascolti leggi introito per le Tv commerciali.
I banditori sono avvisati: i foraggi di Stato sono finiti, mamma Rai ha chiuso con le poppate. Vedremo quanto i famosi “migliori” conduttori della Tv italiana sapranno essere all’altezza dopo la bassezza raggiunta con le spalle sempre coperte.
Lorenzo Gentile