L’emergenza demografica cancella 2600 scuole – Il Italia è vera e propria emergenza demografica.
A testimoniarlo è la chiusura, solo negli ultimi 10 anni, di 2600 istituti primari, pubblici e paritari.
Con questo trend, nei prossimi 5 anni ne chiuderanno altri 1200.
Denatalità male italiano
Chiaramente la denatalità impatta principalmente sulle scuole dell’infanzia ed elementari, ma presto gli effetti si avranno anche sulle scuole secondarie di primo e secondo grado.
È una tendenza che pare inesorabile e che vede la diminuzione delle nascite per numeri pari ad oltre 100 mila culle vuote in più ogni anno.
Una situazione drammatica, le cui conseguenze sono tutt’altro che meramente economiche, bensì hanno una matrice culturale.
Le cause sono ben precise
Il modello borghese del consumismo ad ogni costo, del femminismo, del materialismo ha infatti isterilito la società.
Oggi procreare viene considerato un capriccio, un vezzo da assecondare per noia, non più una necessità biologica per la prosecuzione della specie.
Il governo, ovviamente, prende atto della situazione, ma non ha idea di come poterla risolvere.
Piena sostituzione etnica
E così si continua ad imbottite l’Italia di immigrati, con la convinzione che la sostituzione etnica possa ovviare al problema, andando, invece, solamente a creare sacche di ulteriore degrado e disagio sociale.
Per converso, l’unica soluzione allo spopolamento è un cambio culturale netto, ritornando ad una società incardinato sulla famiglia naturale e su valori cardine fermi ed imprescindibili. E non più, dunque, sull’egoismo liberale, per cui la donna che fa figli è solo un vecchio arnese retrivo, figlio di un presunto patriarcato non meglio identificato.
Giustino D’Uva