L’inferno degli ultimi decenni (seconda parte) – Ci siamo lasciati con te, caro lettore, inseguito da un lupo o da un orso ed un amico animalista imprudentemente invitato ad accompagnarti in una passeggiata campestre.
Sappi che se sei donna ed incontri la bestia feroce ci sarà qualcuno, più feroce della bestia, che la inciterà a sbranarti … si tratta dell’incel, una categoria di uomini, numerosi in Italia, che fa rimpiangere l’arcigay in processione con la statua di Mario Mieli decorata con piume di struzzo.
Celibi involontari
Gli incel, i celibi involontari, sono i pitagorici della sfiga e, come questi ebbero una scuola per elevarsi, i nostri ne hanno una nella quale crogiolarsi: loro sono brutti, poveri, non di successo e le donne li schifano come il gatto l’acqua.
Il tempo che potrebbero dedicare a lavorare per avere successo, alla palestra per migliorare l’aspetto, alle discoteche per incontrare ragazze, lo passano in rete a dar voti al proprio corpo e ai corpi altrui, basandosi su range di bruttezza stereotipati e numerati.
Idolatrano i chirurghi plastici, coltivano misoginia.
La colpa delle donne è quella di essere attratte dai “chad”, i maschi alfa, in possesso di almeno una caratteristica essenziale (bellezza o ricchezza, oppure successo) e dai normi!
Il mondo degli incel è semplice: da una parte loro, i redipillati che, ingoiata la pillola rossa di Matrix, vedono la vita per quel che è, appestata da donne ciniche e molto selettive che non li vogliono; dall’altra i blupillati, coloro che si illudono, incapaci di obiettività; infine, i blackpillati, incel che hanno chiuso definitivamente col mondo femminile.
Negli Usa alcuni blackpillati hanno compiuto stragi spaventose contro civili inermi.
Degli incel rossi e neri si occupò parecchio tempo fa un noto programma televisivo che scoprì come molti di loro hanno un aspetto normalissimo o, addirittura, piacevole.
Ciò che latita è l’autostima, la forza di reazione, il coraggio di mettersi in gioco perché odiare le donne che li hanno rifiutati è molto più semplice che trovare il modo di conquistare tutte le altre.
I Pick up artists
Chi ha fatto della conquista dei cuori femminili un lavoro, sono i Pick up artists.
Le femministe li vogliono morti, a me piacciono vivi ed operanti.
L’arte del sapersi avvicinare con garbo, con intelligenza e con un po’ di astuzia alle donne, è antica come il mondo ed oggi totalmente negletta.
Quanti incel potrebbero essere salvati da un bravo pick up artist?
In ogni campo la sicurezza si ottiene col saper fare e perché saper vestire bene, saper conversare, saper corteggiare non dovrebbe aumentare l’autostima di uomini più o meno giovani alle prese con donne sempre più aggressive, sempre meno femminili?
Aiuterebbe le donne a ritrovare sé stesse l’incontro con uomini più eleganti, più educati, più sicuri, più galanti … un bravo pick up artist pare possa trasformare qualsiasi scimmione in un gentleman.
Si tratta, peraltro, di un trend in grande ascesa … ed eccoci all’ultima delle pazze categorie che hanno segnato gli ultimi decenni!
Il progetto grande scimmia
Mi fa piacere presentarvi un’idea, un piano che ha ormai risonanza internazionale: il progetto grande scimmia, ideato dalle geniali menti di Peter Singer e di Paola Cavalieri che si propongono di far applicare alle scimmie antropomorfe quei diritti che, finora, spettavano solo agli esseri umani.
Gli esseri senzienti, in grado di provare dolore, dovrebbero essere equiparati agli uomini, in estrema sintesi.
Questo compassionevole ebreo viennese nato in Australia, dimentica che anche le piante soffrono.
Perché la loro sofferenza muta, ma reale, come ormai dimostrato da insigni botanici, è di rango inferiore rispetto a quella della scimmia e perché quella della scimmia è degna di maggiore attenzione rispetto a quella del pesce o dell’insetto?
La finissima sensibilità di Singer perché svanisce difronte al dolore del neonato handicappato e del nascituro?
Nella foga di difendere Cita l’australiano dimentica di difendere Tarzan al quale consiglio di curare con grande attenzione la salute … da uno che scrive: «Né un neonato né un pesce sono persone, uccidere questi esseri non è moralmente così negativo … Anche se il bambino potrà avere una vita senza eccessiva sofferenza … ma i genitori pensano che sia un peso eccessivo e vogliono averne un altro, questa può essere una ragione per ucciderlo» mi aspetto che, al primo accenno di cataratta, al primo dolore reumatico, Cita verrà curata, ma Tarzan finirà al cimitero … perché Singer è buono, ma devi essere davvero molto peloso!
di Irma Trombetta