Vestito: una questione serissima – La nostra è l’epoca dei malvestiti!
È anche l’epoca dei bifolchi, degli scontenti e dei lestofanti, ma oggi rimaniamo sul leggero o su quel che crediamo tale sia.
Scopriremo fra qualche riga che l’argomento moda leggero non è!
Osservavo giorni fa, passeggiando per il centro di Firenze e, poi, di Torino, quanto gli uomini di oggi siano pessimamente abbigliati … uno strazio per gli occhi!
Persino noi italiani oscilliamo tra l’osceno e il trasandato, tra il troppo ed il troppo poco.
Abbigliamento femminile
Molte connazionali, indipendentemente dalla carrozzeria in dotazione, sfoggiano sovente un potente assetto puttanesco; altre, uno decisamente sportivo, ma sciatto fino alle donne di sinistra che prediligono quello arci-eco-minimalista con spiacevole strascico olfattivo.
Le congeneri dell’Est hanno adottato compatte e ad oltranza lo stile cafo-griffato o becero-glitterato … comunque e sempre cenci, da boutique o da bancarella, a seconda della fortuna riscossa nell’arte di cui son specialiste.
Dio Greco
La Fallaci che definì Paul Newman un dio greco, peccando per difetto, avrebbe perdonato solo a lui le felpe e le magliette con cui i maschi hanno sostituito giacca e camicia: queste donano a tutti, le altre ai quindicenni … e a Paul Newman!
Sempre più spesso giovani maschi con borsetta e foularino, con trucco e pizzo, fanno rimpiangere quelli con la felpa informe e la maglietta scema e testimoniano, poveretti, le conseguenze della libertà bugiarda che li ispira e li incoraggia alla triste pantomima del travestimento.
Troppo faticosa e per nulla sponsorizzata la ricerca della Verità da cui discenderebbe una adeguata e coerente cura di sé.
Ma non divaghiamo.
Un’osservazione
Anni fa un amico, Marzio Gozzoli, fece un’osservazione che mi parve non eccessiva, ma indimostrabile, un’intuizione intelligente destinata a rimanere, a mio avviso, nell’ambito delle opinioni.
Mi sbagliavo, come spesso mi accade!
A suo dire la moda contemporanea era talmente brutta che solo il Nemico poteva averla ispirata e, indossando i suoi abiti, a lui, spesso inconsciamente, ci si avvicinava.
Come dargli torto? Ma come dimostrare che aveva ragione?
L’aiuto, inaspettato, arriva oggi da Adam, Pine e Galinsky, tre psicologi statunitensi che hanno sviluppato una teoria, Enclothed Cognition, che indirettamente avalla quella bella intuizione.
In breve: sappiamo che l’abito che indossiamo influenza potentemente chi ci guarda. I tre americani dimostrano che l’abito influenza potentemente anche chi lo indossa!
La prova
Presi due gruppi di studenti di medicina con votazioni uguali e fatto indossare ad un gruppo il camice bianco e ad un altro abiti casual, i test provano sempre che gli studenti col camice ottengono risultati molto migliori degli altri.
Perfino i particolari fanno la differenza: se entrambi i gruppi indossano il camice, quelli con la targhettina con la scritta “medico” riescono meglio di coloro a cui è stata attribuita la dicitura “imbianchino”.
Nei test sui colloqui di lavoro si evince che chi veste in modo elegante e formale si comporta in modo più professionale, parla un inglese migliore, ha persino modi più garbati.
Il vestito influenza persino le prestazioni atletiche.
L’intuizione di Marzio trova dunque appoggi importanti.
Il Diavolo stilista
Il diavolo, gran conoscitore degli esseri umani, sa bene che chi peggio veste, peggio si comporta … ed è diventato stilista!
Spoglia delle loro belle talari i sacerdoti, per farli sentire meno sacerdoti!
Toglie abiti adeguati alle madri e alle spose per indurle a comportarsi da frivole!
Sottrae eleganza agli uomini perché da cavalieri più facilmente divengano buzzurri! Propone loro abiti via via meno virili perché la loro virilità venga colpita!
Mette l’anello al naso ai giovani, li rovina con tatuaggi al volto per colpirli nell’età in cui la bellezza, dono di Dio, è nel suo massimo fulgore e per sottrar loro decoro e dignità avvicinandoli alle subculture della strada, violente e sporche!
Di meglio non si poteva
E ora anche un Papa che veste come un fornaio …
Che intelligenza Satanasso, che abilità, che astuzia, che finezza!
A lui, a tutti i suoi pari, ai suoi seguaci e ai suoi accoliti, meritatissima laurea in psicologia, Honoris Causa!
Far meglio, (dis)onestamente, non si poteva.
di Irma Trombetta