Strage di Bologna: Appello al primo grado per Gilberto Cavallini – Inizia con un rinvio il processo di appello a carico di Gilberto Cavallini per la Strage di Bologna del 2 agosto 1980.
I legali dell’imputato, condannato in primo grado alla pena dell’ergastolo con una sentenza che, oltre che all’impugnazione da parte del collegio difensivo, ha portato molteplici osservatori a esprimere giudizi severi e critici sull’operato del Tribunale di Bologna, infatti, si sono astenuti dall’udienza in programma per oggi, in linea coi colleghi che hanno indetto una giornata di agitazione delle Camere penali.
Dunque, tutto rimandato all’udienza fissata per il 10 di maggio, dove Alessandro Pellegrini, Gabriele Bordoni e Mattia Finarelli chiederanno certamente la rinnovazione del dibattimento, anche alla luce della nuova documentazione emersa dagli archivi del Sismi e inerente le comunicazioni tra la centrale spionistica italiana di Beirut e il comando generale di Roma delle settimane precedenti e successive all’attentato.
Documentazione che si potrebbe arricchire vieppiù se Giorgia Meloni decidesse di togliere il “segreto funzionale” anche su altre carte dell’agosto 1980 di cui si presume l’esistenza e la secretazione. Importante, poi, la richiesta di comparazione della “maschera facciale” – un tempo attribuita a Maria Fresu e che ora si sa appartenere a una vittima mai identificata della strage – con quella delle altre donne vittime dell’attentato, al fine di stabilire anche in un’aula di giustizia quel che è chiaro nella sostanza già da tempo.
Non si escludono, da qui al 10, ulteriori colpi di scena nell’elaborazione della linea difensiva di Cavallini.
I legali, infine, chiederanno certamente anche l’unificazione di questo processo a quello, terminato a sua volta con una discutibile condanna all’ergastolo in primo grado, “appellato” da Paolo Bellini.