La questione monetaria – L’argomento di economia più ostico da far comprendere alla maggioranza delle persone è al tempo stesso il più semplice e importante.
Dal quale, a cascata, discendono tutti gli altri: la differenza tra moneta a debito e moneta a credito.
Ciò, avviene a mio avviso perché il sistema economico, nel quale le banche giocano in regime di monopolio d’informazione, ci ha talmente condizionato da sempre, ma in particolar modo dall’ultimo dopo guerra, che è come cercare di far comprendere ad un figlio adottato, dopo settant’anni che quella che egli ha da sempre ritenuto sua madre, in realtà è un’estranea e che la madre biologica è un’altra.
Vediamo di capirci un po’ di più fissando alcuni punti assodati ma ignorati:
- La moneta, si crea. Al pari di un tavolo, o di un qualsiasi altro oggetto, manufatto, documento, ecc.
- La moneta non è più legata all’oro (già dal lontano 15 Agosto 1971), semplicemente perché un Presidente americano, a corto di oro, così ha deciso.
- Da quel giorno, la moneta viene definita “fiat”, ovverosia, dal biblico ” fiat lux ” anch’essa viene, come già detto, creata dal nulla.
- Tecnicamente se ne può creare una quantità infinita. Risposta di Draghi quando era Presidente della BCE ad un giornalista che gli domandò. “Ma la BCE può mai finire i soldi?”. Egli rispose: “Tecnicamente no. Abbiamo sufficienti risorse per fare fronte a tutti i nostri bisogni”.
- Parlare quindi di scarsità di moneta non ha senso. semmai si deve parlare di opportunità del quantitativo da stampare, a chi darla, se spenderla o prestarla, ma soprattutto da chi farla stampare.
Un meccanismo semplice
E qui casca l’asino. Anche un normale cittadino o azienda, potrebbero stampare moneta: il primo firmando una cambiale, la seconda distribuendo buoni pasto. Ma siccome le banche lo hanno capito, hanno costretto la politica – mia interpretazione – a regolamentare l’emissione di questi due titoli di pagamento in modo così stringente, da svuotarne il potenziale.
Come? impedendone la “trasferibilità” e rendendone volontaria l’accettazione. Quelli che invece possono legalmente emettere moneta, sono A) Lo Stato B) Le banche. Con alcune importanti differenze.
La moneta emessa dallo stato
La moneta emessa dallo Stato è la moneta credito. Poiché lo Stato dopo averla creata, ne percepisce il signoraggio. Per una moneta da 2 euro, ad esempio, il signoraggio equivale al facciale tolte le spese di conio e di metallo, ovvero 2,00-0,15=1,85). La consegna quindi alle banche per la distribuzione al pubblico, in cambio ne riceve moneta elettronica che mette sul proprio conto corrente, indi la spende (non la presta) per le spese correnti, compresi stipendi e opere pubbliche.
È creata dallo Stato attraverso una zecca, è garantita poiché lo stesso Stato ti assicura di accettarla in pagamento delle imposte, e ne garantisce la trasferibilità senza limite, e anche il corso forzoso. Cioè nessuno la può rifiutare. Fino ovviamente alla dichiarazione di moneta fuori corso. Attualmente però, la moneta di Stato in circolazione è rappresentata dalle sole monete metalliche, e costituisce appena lo 0,3% del circolante.
La moneta bancaria
La moneta bancaria è, invece, a debito. Perché viene emessa sempre e comunque attraverso un prestito. Sia quella di banca centrale, sia quella delle comuni banche commerciali. La BCE ne emette in banconote per il 6,7% del totale circolante, mentre il restante 93% viene emesso sotto forma di “credito” dalle comuni banche commerciali quando effettuano prestiti e contratti di mutuo.
Claudio Zanasi