Ombre USA sulla Georgia? – Negli ultimi giorni i maggiori giornali internazionali dedicano sempre più spazio alle proteste georgiane.
Il governo di Tiblisi, guidato da Bidzina Ivanishvili del partito Sogno Georgiano, nelle scorse settimane stava lavorando ad una proposta di legge per istituire un registro nel quale iscrivere le ONG e le associazioni i cui proventi derivano per più del 20% dall’estero.
Sulla falsariga di una legge russa
Tale legge, di ispirazione ad una similare già in vigore in Russia, avrebbe il merito di rendere pubblici i finanziatori delle varie ONG con tanto di importi annuali devoluti al piccolo paese caucasico.
In seguito ad imponenti manifestazioni di protesta, tuttavia, la proposta è stata ritirata anche se la maggioranza al governo aveva proposto di rivedere gli articoli della legge sulla falsariga non di quella già in vigore in Russia bensì negli USA – il Foreign Agents Registration Act.
Centinaia di arresti
Durante le manifestazioni non sono mancati gli atti di violenza che hanno portato all’arresto di circa 200 manifestanti. Ed è attorno a questi arresti che la protesta ora, incassata la vittoria sulla legge sulle ONG, si sta concentrando chiedendo la scarcerazione di tutti coloro che sono stati fermati dalle forze dell’ordine georgiane.
Bandiere UE e bandiere ucraine
Da segnalare che nei cortei sono state fotografate numerose bandiere dell’Unione Europea e parecchie bandiere ucraine: segno forse che la regia di queste proteste è eterodiretta da Washington e da Bruxelles: d’altronde ad oggi la Georgia non ha applicato sanzioni alla Russia e neppure dato segnali di allontanamento dalla politica di Putin.
Zelensky da Kiev ha mandato un messaggio diretto ai manifestanti, ringraziandoli per il loro coraggio: “voglio ringraziare tutti coloro che in questi giorni hanno sventolato bandiere ucraine nelle piazze e nelle strade della Georgia. Vorrei ringraziarvi per il nostro inno nazionale che è stato suonato a Tbilisi. Questo è rispetto per l’Ucraina e voglio esprimere il mio sincero rispetto per la Georgia”.
Probabilmente la mano USA sta agendo per le strade di Tiblisi secondo un copione già visto altrove che comporterà rivoluzioni colorate e cruenti cambi di regime.