Milano sprofonda nel caos ma Sala dorme – A Milano la criminalità continua ad imperversare indisturbata, tanto che ormai gli stessi cittadini devono intervenire per cercare di difendere da aggressioni e rapine, che sono all’ordine del giorno.
Milano noir
L’ultimo episodio di violenza, in ordine di tempo, è avvenuto in viale Brianza, a pochi passi dalla Stazione centrale. Qui due uomini, peraltro ubriachi, avrebbero cercato di rapinare una donna.
Un uomo di 68 anni, insieme ad altri passanti, sarebbe intervenuto per cercare di fermare i rapinatori.
Ne sarebbe derivata una colluttazione piuttosto accesa, al termine della quale 6 persone sono rimaste ferite, di cui una gravemente.
Il problema di Sala
È ormai sotto gli occhi di tutti come a Milano il problema sicurezza sia una priorità, oltre che una vera e propria emergenza.
L’unico a non accorgersene, però, è proprio il sindaco.
Beppe Sala, infatti, cercando di scaricare le responsabilità su questura e prefettura (che pure non brillano in efficienza) ha ammesso che a Milano un problema relativo alla sicurezza, ma ha negato che si tratti di una situazione emergenziale.
Sala guarda dall’altra parte
Secondo Sala, quello che accade nel capoluogo lombardo rientra nella normalità ed è ordinario – a suo dire – in tutte le grandi città. Peccato, però, che a Milano si rischi di venire brutalmente aggrediti in pieno giorno, sovente da extracomunitari che bivaccano e delinquono impunemente.
Né vale a sgravare il sindaco dalle responsabilità il fatto che la magistratura fatica a tenere in cella i criminali. Milano, a tutti gli effetti, è diventato un posto in cui è pericoloso finanche fare una passeggiata o recarsi in stazione a prendere il treno.
Tutto ciò non è accettabile, né tantomeno degno di una città europea. Ma semmai tipico di situazioni di degrado proprie del terzo mondo.
Le responsabilità della sinistra
Le responsabilità della sinistra – e quindi anche di Sala – sono chiare. La città, insieme a tante altre del nord Italia, è stata saturata di immigrati clandestini e violenti, che fanno del crimine la propria unica fonte di sussistenza.
Di questo passo, da un lato gli italiani sono destinati a scomparire, e dall’altro si creeranno sempre più ghetti e zone franche, in cui – complice l’assenza delle istituzioni- gli immigrati costituiranno veri e propri enclave, nelle quali non sarà più consentito mettere piede ai cittadini per bene, vere vittime di un’epurazione etnica senza precedenti.