Cercasi commesso volenteroso da subito. Astenersi calabresi – È questo l’annuncio razzista apparso fuori a un punto vendita di un supermercato della catena Conad di Fai della Paganella, in provincia di Trento.
La scritta è stata postata dal giornalista Gabriele Parpiglia sul proprio profilo Instagram, provocando l’indignazione del web.
Poi ieri Pasquale Aceto, gestore del supermercato e originario di Cosenza, ha cercato di minimizzare l’accaduto: “Era uno scherzo di Carnevale”.
Uno “scherzo” di pessimo gusto che butta fango su milioni di italiani, riaccendendo l’odio razziale contro i “terroni mafiosi”, “sporchi” e “fannulloni”.
Una vicenda vergognosa che purtroppo ne richiama altre, come successo nel 2019, a Forlì, dove una donna è stata aggredita con tanto di insulti quali “terrona”, “puzzolente” e “mafiosa”.
Una vergogna per di più avvenuta solo dopo pochi giorni l’episodio verificatosi a Malvaglio, in provincia di Milano, nei confronti di una ragazza foggiana, a cui una signora aveva negato l’affitto della propria casa perché meridionale.
La giovane vittima, Deborah, ha postato la sua triste disavventura su Facebook pubblicando tutti i gli audio della madre della locataria in cui la donna si dichiarava “contro i meridionali”.
Contro i meridionali
Quei meridionali che hanno contribuito a rendere grande la nostra Nazione.
Come la chimica napoletana Marussia Bakunin (1873-1960), prima scienziata ammessa ai Lincei, che, accanto a importanti ricerche di base, condusse studi applicativi di grande rilievo per l’epoca, come quelli riguardanti la produzione di cellulosa dalla paglia, in cui coinvolse il suo giovane collaboratore Francesco Giordani, destinato a diventare presidente dell’IRI negli anni del fascismo e del CNR nel dopoguerra.
Queste sono alcune delle quattordici brevi biografie di scienziati e scienziate del nostro Meridione, descritte nel libro “Mezzogiorno di Scienza” di Pietro Greco.
E a proposito di menti del Sud e razzismo da ricordare la discriminazione subita da autori meridionali quali Gesualdo Bufalino, Elio Vittorini, Leonardo Sciascia, Domenico Rea, Salvatore Quasimodo, Matilde Serao, Anna Maria Ortese, esclusi dal programma scolastico su decisione della commissione dell’ex ministro Mariastella Gelmini.
Anche al festival
E adesso questo “scherzo di carnevale” che, per ironia della sorte, si verifica dopo l’accusa di razzismo mossa da Paola Egonu contro l’Italia e il monologo recitato dalla stessa pallavolista sul palco della musica italiana.
Non per nulla, sul palco dell’Ariston, non si è mai affrontato il razzismo contro i meridionali, anzi si conferma ogni anno, come la discriminazione contro i neomelodici.
Artisti che con la loro musica tengono viva la lingua napoletana, tenendo così in vita una parte della nostra cultura, delle nostre radici, delle nostre tradizioni e quindi della nostra Italia.
E forse per questo motivo non bene accetti sul palco della propaganda gender e del razzismo improntato sul principio secondo cui “Tutti gli animali sono uguali, ma alcuni sono più uguali di altri”.