Vieni avanti cretino! Con queste parole negli anni ‘30 iniziava l’avanspettacolo dei Fratelli De Rege, stile ripreso da Walter Chiari e Carlo Campanini nel piccolo schermo trent’anni dopo.
Il duo si esibiva in dialoghi surreali, grotteschi e comici, da un lato il fratello sveglio e dall’altro quello cretino, regolarmente messo alla berlina per la sua stupidità.
Dopo 60 anni dall’esordio di quel simpatico teatrino televisivo, eccolo riapparire in tutta la sua vis comica sui media del XXI° secolo italiota in una “serata di beneficenza” che ha visto (cronaca rosa di Repubblica) la presenza di vip e “vorrei-ma-non-posso” riuniti all’Auditorium Conciliazione e, come conduttore, l’ormai bolso Fiorello.
Il quale, nel ruolo del fratello sveglio, convince senza troppa fatica Crosetto, interprete ben riuscito del fratello cretino, a intonare Bella Ciao tra “gli applausi” divertiti dei vip.
Un duetto alla De Rege involontario, si dirà. Ma è proprio quella involontaria la vera comicità.
Mettiamo pur da parte il doveroso rispetto di un ministro per la propria veste istituzionale e la sua sconveniente goliardia in un momento in cui, per le tragiche scelte del governo cui egli partecipa, si profila una guerra alle porte di casa.
Vorremo però fosse chiaro a tutti che quella canzone, divenuta un hit mondiale della sinistra multicolore, è l’inno di una parte che considera certi avversari politici meritevoli di finire a testa in giù o, nel migliore dei casi, indegni anche solo di parlare.
Atteggiamento del resto condiviso anche da Crosetto il quale, poco più di un anno fa aveva affermato che “un ragazzo di 20 anni nostalgico mi fa schifo e anche un po’ pena”.
La qual cosa consente, agevolmente, di considerare l’attuale ministro della difesa degno non solo del ruolo di “fratello cretino” ma anche di “utile idiota”.