Orgoglio islamico e vuoto europeo – L’Islam sta attraversando un periodo caratterizzato da un sensibile consolidamento dell’orgoglio di se stesso, sia nei paesi arabo-islamici (anche quelli più moderati), sia in Europa.
Analogo fenomeno si verificò negli anni 80-90 quando era ormai evidentemente tramontata l’idea della Grande Nazione Araba del movimento ba’athista*, sostituita dall’unico collante che era rimasto nel mondo arabo islamico, ossia l’Islam (fu in quel periodo che Hamas in Palestina, ma soprattutto il FIS in Algeria, diedero il peggio di se stessi).
Confronto con la società europea
Tale ritrovato orgoglio, che ha mandato negletto l’aspetto etnico (ossia l’essere arabi) a favore dell’aspetto religioso (ossia l’essere musulmani) è attribuibile al confronto con la società europea – ormai priva di identità spirituale e preda della confusione sul piano etico e morale – che rappresenta per il popolo arabo-islamico l’esempio negativo più patente dal quale prendere le distanze e al quale fare riferimento per esaltare la superiorità della propria spiritualità.
Tale fenomeno, evidente anche ad un osservatore non particolarmente attento, è prodromico ad una escalation che prevede:
- nei paesi arabo-islamici, una battuta d’arresto delle istanze avanzate dai movimenti riformisti dell’Islam
- in Europa, un incremento delle rivendicazioni strutturali (più moschee) e politiche (maggior visibilità politica e sociale e creazione di un partito islamico)
Il vuoto nel pensiero e nello spirito europeo
Lo spirito è come il vento, si infila dove trova il vuoto e noi europei, a tutti i costi laicisti, atei e relativisti (perché è così che vuole la moda intellettuale), abbiamo smesso di credere e quel che è peggio, abbiamo dismesso l’etica e la morale, financo la dignità che ci suggeriva il nostro credo, quello cattolico e romano, e abbiamo fatto il vuoto spinto nel pensiero e nello spirito.
I “mou’minine” (i fedeli credenti musulmani), invece, in Allah ci credono senza riserve, sono convinti che Mohammad sia il sigillo che conclude la sequela profetica e che Dio li abbia chiamati a rendere migliore il mondo convertendolo e la gran parte di loro, in buona fede, fa sul serio, trovando negli europei una schiera di rinunciatari accidiosi quando non ignavi.
*Il Ba’ath, che in arabo significa rinascita, è il nome di un movimento politico e sociale che sta alla base della lotta anticoloniale e che si proponeva e si ripropone di creare una nazione araba unificata, laica ma non atea. Erano ba’athisti (indifferentemente cristiani e musulmani) Michel Aflaq, Saddam Houssein, Sadat, Moubaraq, gli Assad (Afizh padre e Bashar figlio), Ben Ali.