Ashli Elizabeth Babbitt, l’ultima martire americana – 6 Gennaio 2021. Un colpo da arma da fuoco dritto alla gola, sparato da un agente di polizia e Ashli Elizabeth Babbitt – che era disarmata ed era a Washington D.C. per manifestare – cade sul suolo di Capitol Hill. Sangue scorre dal collo della ragazza, una macchia indelebile sul senato americano.
Ashli aveva 35 anni, era una veterana dell’Air Force che aveva servito per quattordici anni nell’esercito sia in Iraq che in Afghanistan.
Insieme a migliaia di altri americani aveva aderito alla Save America March, un’oceanica manifestazione che dalla Freedom Plaza a Washington D.C. era diretta verso il Campidoglio per protestare contro i brogli elettorali avvenuti nel corso delle scorse elezioni presidenziali USA.
La politica USA e tantomeno quella europea, a distanza di un anno, non ha trovato un momento per inginocchiarsi di fronte a questa martire americana che quel giorno a Capitol Hill chiedeva giustizia, verità e rispetto della volontà popolare.
È stata dipinta come una complottista e una fanatica dalla stampa mainstream di mezzo mondo, ma noi oggi ricordiamo il suo sacrificio e onoriamo la sua memoria.
Redazione