Inghilterra-Senegal: giocatori inglesi in ginocchio – L’Inghilterra si inginocchia davanti al Senegal – peraltro senza motivo, poiché il Senegal è stata una colonia Francese – affermando la sudditanza razziale del bianco al nero. Penosa quanto risibile pantomima, un volgare spettacolo pubblicitario, propaganda a pagamento del BLM, che segue la sceneggiata tedesca pro LGBT.
I Mondiali ostaggio del politically correct
Dalla mano sulla bocca al ginocchio a terra, l’Occidente si piega a tutte le manipolazioni politiche volte a scardinare le fondamenta millenarie di popoli ed etnie che hanno fatto la storia del mondo.
Il sanguinario Riccardo III di Gloucester, Elisabetta I la Regina vergine, l’Imperatrice Vittoria, si stanno rivoltando nella tomba e, se decidessero di uscirne, sarebbero comunque – passateci il termine cinematografico, siamo comunque davanti ad un palcoscenico – meno zombie di quegli undici burattini che eseguono comandi, manovrati da speculatori globali che ne tirano i fili, massoni che si sentono autorizzati, poiché ordinati da GADU – Grande Architetto dell’Universo – a distruggere e plasmare il mondo secondo una visione del tutto asservita al potere dei Gran Maestri.
La gloriosa Germania imperiale, la Germania Nazionalsocialista sono state rimpiazzate per ordine dell’Inghilterra e degli Stati Uniti, per volere della lobby del Tempio di Salomone, ad un circo itinerante che a dicembre 2022 ha fatto tappa in Qatar, rimediando una pesante esclusione oltre che una pessima figura.
Il Mondiale della propaganda
Meglio avrebbero fatto a pensare al pallone, invece che alle “palle” della propaganda che si autocensura, mentre il realtà è l’avamposto di una stigmatizzazione della legge di natura. Del resto l’unificazione tra Ovest e Est, con la caduta del muro, ha certamente avuto un prezzo, è chiaro a tutti. Il problema sta nel fatto certo che quel pagamento lo sta subendo l’intero Occidente, quello Europeo in particolare. Fortuna che la nazionale italiana si sia fatta escludere – Dio benedica gli Azzurri – sin dalla prima puntata di questa serie televisiva per nulla sportiva, o avremmo avuto uno stuolo di imperatori, Caligola in testa, a vagare per una Roma kaputt mundi!
Le trasmissioni post partita sono puntate di una Tribuna Politica, che accentra l’attenzione dello spettatore sulla propaganda mondialista, con una conduttrice in perfetto stile Rai e qui ci fermiamo, perché su presenza scenica e voce è bene soprassedere, ospiti che dovrebbero evitare tutto ciò che non sia inerente all’agonismo sportivo invece di piegarsi all’antagonismo classico della sinistra nostrana.
Quanta ipocrisia sul Qatar
Ora, ragionando a ritroso e azzardando un poco, si può comprendere perché la scelta della location del Campionato Mondiale di Calcio 2022 sia caduta sul Qatar, uno Stato ferreo nel rispetto della sua legge, della sua religione, intollerante su tutto e con tutti. Quale miglior palcoscenico per mettere a contrasto la “libertà di “dire e fare il cazzo che mi pare” contro la severità del “fai quello che ti è permesso, se non ti va bene conosci la strada per l’aeroporto”? Tutti gli zombie che popolano il pianeta ricevono il messaggio, sono antenne che ricevono e comunicano tra loro: “Ah, quanto sono cattivi e meschini in Qatar!” Inutile depistare il messaggio, nel vano tentativo – sì, assolutamente complottista – di aprire gli occhi agli argonauti moderni, imbarcati sulla “Ocean chi sa cosa” e inviati alla ricerca del Toson d’Oro, panacea di tutte le ferite, il Graal che dona l’immortalità – leggi Great Reset.
Con questa convinzione, l’Occidente si lancia nella contro crociata di purificazione dei peccati, ordinata da usurai e loro faccendieri – leggi professionisti dell’informazione – ignaro di quell’iceberg che si avvicina o che forse… “Affondiamo velocemente! Venite in nostro aiuto!