Commissione Europea, arriva la giornata celebrativa del “Whatever It takes”. – Si tratta di una proposta di legge formulata da diversi cittadini dell’Unione che hanno depositato la richiesta presso la Commissione e che ora seguirà l’iter per diventare una giornata di festa a livello europeo.
La proposta depositata alla commissione
Nonostante i ripetuti fallimenti dell’Unione Europea, organismo che sempre più sta prendendo il controllo degli stati esondando dalle proprie competenze, ancora nel nostro continente qualcuno si fa irretire dalle sirene di Bruxelles e lo fa utilizzando la frase divenuta poi iconica per celebrare “l’atto simbolico di paneuropeismo”
La celebre frase di Mario Draghi
Il termine, ricordiamo, fu coniato in un discorso tenutosi il 26 luglio 2012 dall’allora governatore della Banca Centrale Europea Mario Draghi. Lo stesso Mario Draghi che in qualità di Presidente del Consiglio ha mescolato le derive europeiste del Partito Democratico con l’incompetenza dell’ex euroscettico Movimento Cinque Stelle.
Dobbiamo, quindi, difendere l’Europa sempre e comunque. Ma perché? Qual è il vantaggio?
Un’Europa prigioniera di Bruxelles
A parte i deliri boniniani su Erasmus, roaming gratis e mancate code ai confini, ormai anche gli europeisti più accaniti difendono lo scempio di Maastricht considerandolo non più un sogno, ma il male minore: “non stiamo affatto bene, ma senza Europa sarebbe peggio”. Non è quindi la terraferma sicura, bensì solo un salvagente che non salva dalle onde.
La propaganda europea diventa quindi la parodia di sé stessa, fatta da personaggi scollegati dalla realtà e da pochi pretoriani sparsi per tutta Europa che se la cantano e se la suonano da soli aggrappandosi ad un’idea “petalosa” di Europa che sempre più mostra il suo volto dispotico e tirannico ai cittadini dell’Unione.