ONG: Meloni e Piantedosi già con le braghe calate – Alla fine la questione della nave ONG “Humanity 1” si è risolta, per il governo Meloni, in un fallimento su tutta la linea. Dei 179 migranti a bordo, dopo che la nave è stata fatta entrare nel porto di Catania, sono sbarcate 155 persone. Fallimento al quale si aggiunge anche lo sbarco di 357 persone dalla Geo Barents, la nave di Medici senza Frontiere.
L’espediente utilizzato per dissimulare il completo fallimento e l’obbedienza ai diktat tedeschi è stato lo “sbarco selettivo”, riservato cioè solo a coloro che fossero in condizioni di fragilità e ai minori non accompagnati. Evidentemente tutti (o quasi) rientravano in questi fantomatici requisiti. La stessa pantomima rischia di ripetersi con le altre tre navi al largo della costa etnea, che aspettano solo il via libera.
Un regalo alla sinistra
La misura è doppiamente fallimentare: da una parte è palese che non argina minimamente il problema degli sbarchi, dall’altra fornisce pretesti alla peggiore sinistra per compattare il fronte del dissenso contro le politiche del governo. Aboubakar Soumahoro, ministro PD salito agli onori delle cronache nelle scorse settimane per essersi presentato a Montecitorio con gli stivali – in solidarietà ai lavoratori immigrati che lavorano nel settore dell’agricoltura – si è recato al porto di Catania per attestare la propria vicinanza ai migranti non sbarcati della nave Humanity1 e chiede l’intervento di Mattarella denunciando che l’operato del ministro Matteo Piantedosi è illegale.
Per il momento è una bocciatura
Il governo è partito decisamente male: tanti proclami ma, come volevasi dimostrare, disattende sistematicamente il programma e le promesse elettorali.
Progressivamente, Meloni e soci caleranno definitivamente le braghe di fronte a NATO, UE ed alleati atlantici, tutti protesi a garantire la sottomissione dell’Italia a ragioni internazionali scriteriate. Il Draghi-bis è servito: presto la differenza tra il centrodestra fintamente sovranista ed il centrosinistra dichiaratamente globalista cadrà. L’inganno targato Meloni sarà svelato per un’Italia sempre più reietta, debole ed economicamente distrutta.
Giustino D’Uva